Ritorna lo Sciopero per il clima a Gorizia, «chi non agisce è criminale»

Ritorna lo Sciopero per il clima a Gorizia, «chi non agisce è criminale»

domani mattina

Ritorna lo Sciopero per il clima a Gorizia, «chi non agisce è criminale»

Di Redazione • Pubblicato il 22 Set 2022
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Il corteo domani mattina, «la partecipazione dei cittadini non è solo una crocetta».

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Scatterà domani il nuovo Sciopero per il clima, promosso anche a Gorizia dal Fridays for future. Il corteo partirà alle 10.30 da Parco della Rimembranza, percorrendo corso Italia per poi svoltare in via XXIV maggio, via Nazario Sauro passando davanti al municipio per poi proseguire fino in piazza Sant'Antonio, dove la mattina si concluderà con interventi aperti alla cittadinanza. Una data resa ancora più significativa dall'antivigilia del voto per le elezioni politiche del 25 settembre, con gli stessi organizzatori che hanno da tempo stilato una "Agenda climatica" con proposte e richieste sul tema ambientale.

"Lo scopo della protesta è quello di riportare la crisi climatica e le soluzioni per affrontarla, grandi assenti durante il dibattito elettorale, di nuovo al centro dell'attenzione pubblica - spiega Anna Postorino, attivista di Fridays For Future Gorizia - Rischiamo che essi vengano sprecati da un Parlamento che non vede la questione climatica come prioritaria. Non possiamo permetterci che questo accada: la politica deve sapere che ignorare questo problema non è un'opzione se vuole ottenere il consenso da parte dei cittadini. Deve sapere anche che non agire oggi significa essere complici criminali della crisi più grande della storia dell'uomo".

Elena Fracas, anche lei attivista, rimarca che “la partecipazione dei cittadini alla politica non può ridursi a mettere una crocetta un giorno. I cittadini dovrebbero poter dettare i temi di cui la politica si deve occupare, ma molti dei più gravi problemi degli italiani - la povertà energetica, la disoccupazione, la crisi climatica - sono invece rimasti senza risposte serie in questa campagna elettorale, lasciando milioni di persone senza una vera rappresentanza. Vogliamo portare in piazza la nostra voce non rappresentata. Se la politica vuole il nostro voto, deve ascoltare la nostra voce".

Nel frattempo, l'Unione popolare del Friuli Venezia Giulia interviene puntando ancora una volta il dito verso l'impatto ambientale della centrale termoelettrica di A2A a Monfalcone. Il gruppo attacca le recenti dichiarazioni dell'azienda, riguardo all'uso in futuro dell'idrogeno, "senza specificare - attacca la compagine di sinistra - che il ricorso a tale elemento è ancora sperimentale, lungi dall'avere una certezza di copertura nazionale, quindi dati e cifre sono teorici o campati in aria". Annuncio che, per la formazione guidata da De Magistris, è "solo fumo negli occhi dell'opinione pubblica, ecologia di facciata, ovvero green washing".

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