La ristrutturazione attesa del Pronto soccorso di Monfalcone, Moretti incalza

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LE CRITICHE

La ristrutturazione attesa del Pronto soccorso di Monfalcone, Moretti incalza

Di REDAZIONE • Pubblicato il 14 Mag 2024
Copertina per La ristrutturazione attesa del Pronto soccorso di Monfalcone, Moretti incalza

Il progetto attende di partire da sei mesi. Il dem: «Asugi attende l’ok da parte del competente servizio dell’assessorato regionale alla Salute».

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«Siamo passati dai proclami in pompa magna al silenzio assoluto. L'annunciato, quanto necessario e urgente intervento da quasi sette milioni per lavori di ristrutturazione, ampliamento e ammodernamento del Pronto soccorso di Monfalcone, sembra sparito dai radar». Ad affermarlo è il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Diego Moretti.

«Mesi fa l'assessore regionale Riccardi e la sindaca di Monfalcone Cisint avevano dato come imminente la partenza dei lavori che permetterebbero al Pronto soccorso del San Polo, costruito per accogliere ventimila accessi l'anno, di adeguarsi alla realtà odierna, ossia quasi il doppio di questa cifra - continua il dem - da sei mesi, però, di tale progetto non si sa ancora nulla e Asugi attende l’ok da parte del competente servizio dell’assessorato regionale alla Salute».

Oggi la denuncia di Uil e Nursind chiedono «che fine ha fatto il progetto? perché ancora non c’è stato il via libera?» osserva Moretti secondo il quale «i continui annunci non fanno bene alla sanità regionale e isontina, visto e considerato che anche il nostro territorio vive quotidianamente le difficoltà di una sanità regionale nella quale liste di attesa si allungano, non c’è alcuna programmazione, e agli annunci dell’assessore di interventi strutturali sull’organizzazione sanitaria non c’è stato alcun seguito».

A questo, continua, «si aggiungono i temi legati alla drammatica carenza di infermieri e medici ospedalieri, nonché della vicenda degli incentivi economici legati alla “perequazione”, oggetto di una vicenda che ha visto un rimpallo di responsabilità tra assessore e sindacati, con promessa finale del presidente Fedriga a intervenire in assestamento».

«Ci saranno questi soldi a luglio, oppure – si chiede infine Moretti – gli infermieri dell’area isontina dovranno attendere ancora per essere pagati per un servizio che hanno già svolto, con il rischio, come sta accadendo in tutta la regione, che tanti operatori sanitari se ne vanno dalla sanità pubblica per andare in quella privata o fuori dal Fvg?».

Interpellata sulla questione, la Direzione della stessa Azienda sanitaria ha risposto: «Per la settimana prossima è programmato incontro tecnico fra Asugi e Nviss (Nucleo di valutazione e verifica degli investimenti pubblici, ndr) per individuare le migliori e possibili soluzioni progettuali»

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