Fvg, tavolini all'aperto, nuovi vincoli da gennaio: «A rischio nei centri storici»

Nuovi vincoli dal primo gennaio, il sindaco Ziberna scrive ai ministri Urso e Sangiuliano: «È assurdo».

Rischia di arrivare una nuova tegola sugli esercenti a Gorizia e in tutte le altre città con un centro storico. Nei giorni scorsi, il ministero della cultura ha infatti emesso un nuovo decreto che prevede la richiesta di nuove autorizzazioni da parte dei commercianti per poter sistemare all’esterno dehors, elementi di arredo urbano, attrezzature, pedane, tavolini, sedute e ombrellini. Il nuovo segretariato regionale del dicastero, Andrea Pessina, ha emesso così un proprio atto relativo a siti e aree interessate.

La Soprintendenza, analogamente, pochi giorni fa ha indirizzato una lettera a 27 sindaci del Friuli Venezia Giulia - tra cui quelli di Aquileia, Grado, Monfalcone e dei quattro capoluoghi - indicando le diverse specifiche. L’atto entrerà in vigore dal primo gennaio 2023, data in cui scadrà anche l’ultima deroga concessa dai decreti Covid. Una misura che ha provocato la reazione preoccupata del primo cittadino goriziano Rodolfo Ziberna, decidendo di scrivere subito al ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, esprimendo contrarietà.

Nella missiva, il capo della giunta chiede all’esponente del governo se quest’ultimo sia al corrente delle “relative conseguenze, considerato che il venir meno di tale Accordo” sull’occupazione di scuola pubblico, sottoscritto nel 2014 tra Regione e direzione regionale per i Beni culturali e paesaggistici, “a implicazioni sulle attività economiche nonché nell’organizzazione di eventi e manifestazioni su aree pubbliche sottoposte a tutela”. Da qui, il dubbio se le autorizzazione già rilasciate saranno ancora valide o meno.

“Crisi economica e periodo pandemico, che hanno messo in ginocchio molti imprenditori, artigiani e commercianti, non sono bastati” commenta Ziberna. Il dover chiedere autorizzazione alla Sovrintendenza, quindi, non riguarderebbe solo le attività commerciali ma anche la stessa amministrazione comunale. “È nota quale sia la notevole carenza di organico di tutte le Soprintendenze, inclusa quella del Friuli Venezia Giulia, ed appare assurdo che si vogliano caricarle di ulteriori incombenze, che si tradurranno nella necessità di rimuovere i dehors già collocati”.

In questo modo, le attività ne rimarranno “sprovvisti sino all'arrivo della autorizzazione”. La lettera è stata indirizzata anche al ministro del Made in Italy, Adolfo Urso, e al presidente della Regione, Massimiliano Fedriga. “Mi auguro innanzitutto che possa essere spostato il termine e che si possa prevedere che ogni Comune condivida con le Soprintendenze un regolamento che, dopo aver individuato cosa e dove può essere collocato, eviti ulteriori conseguenze dannose per gli esercizi commerciali” l’auspicio del primo cittadino.

Dalla Confcommercio, il presidente provinciale Gianluca Madriz si dimostra più cauto sulla reazione. “L’argomento è al vaglio - spiega - e dipende dal Mibac e Regione. Lo stiamo valutando anche a livello regionale, sono toccate anche altre città della nostra provincia. È comunque un aspetto che seguiamo da vicino, ma prima di sparare a zero bisogna capire bene la materia. Non vorrei che fosse un abbaglio. Entro i prossimi giorni valuteremo quali azioni intraprendere, per ora non faccio precisione né funeste né felici”.

Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) la redazione de Il Goriziano è contattabile al +39 328 663 0311.