I pericoli online spiegati ai ragazzi di Monfalcone, lotta al cyberbullismo

Tanti ragazzi all'evento contro l'odio sul web, l'appello del procuratore Iozzi: «Chiedete aiuto quando non conoscete le cose».

La decima edizione di Una vita da social, la campagna educativa itinerante della Polizia di Stato e del ministero dell'Istruzione organizzata nell'ambito del progetto Generazioni connesse, è arrivata questa mattina a Monfalcone. Ancora una volta, le istituzioni sono scese dunque in campo al fianco del mondo della scuola con un solo grande obiettivo: fare in modo che il fenomeno del cyberbullismo e tutte le forme di prevaricazione connesse ad un uso distorto delle tecnologie, non facciano più vittime.

L’obiettivo comune è quello di prevenire episodi di violenza, vessazione, diffamazione, molestie online, attraverso un’opera di responsabilizzazione in merito all’uso della “parola”. Gli studenti degli istituti comprensivi cittadini Randaccio e Giacich hanno potuto apprendere tutto questo attraverso il diario di bordo illustrato dal vicequestore aggiunto Nicolò Toresini della Polizia Postale del Friuli Venezia Giulia che ha sede a Trieste. L'evento è stato patrocinato dal Comune. Il Truck"con l'aula multimediale itinerante è stato posizionato sul lato nord di piazza della Repubblica.

All’incontro con alcuni degli studenti hanno partecipato il sindaco Anna Maria Cisint, il vicesindaco Antonio Garritani, il questore Paolo Gropuzzo, il prefetto Raffaele Ricciardi e il procuratore della Repubblica Ilaria lozzi. Nel saluto istituzionale il sindaco Cisint ha ringraziato gli studenti e gli insegnanti per aver aderito all’iniziativa, le istituzioni presenti per aver posto l’accento sul tema della sicurezza del web per i più piccoli, la società Canottieri Timavo per aver presentato la campionessa Ilaria Corazza come testimonial della campagna e i giocatori di baseball dei New Black Panthers di Ronchi dei Legionari.

“L’attenzione verso i bambini è massima - ha sottolineato la prima cittadina - ed è fondamentale che le istituzioni collaborino e siano vicine alle famiglie nell'importante compito di educare i più piccoli, salvaguardando la loro sicurezza, anche quando utilizzano gli smartphone e i social. Oggi parliamo di cyberbullismo ai giovanissimi per spiegargli che non tutto ciò che si trova in rete è vero e positivo, ma che ci possono essere insidie nascoste anche dietro a qualcosa che può apparire innocuo o divertente".

Il procuratore Ilaria Iozzi ha parlato ai ragazzi di uso sicuro e consapevole dello smartphone. A volte esso può diventare infatti un problema e uno strumento pericoloso. "Oggi le istituzioni - sono le parole di Iozzi - vi dicono che bisogna fermarsi prima che succeda qualcosa di grave". E ancora Iozzi: "Voi avete bisogno che vi si spieghino le cose, di essere istruiti e di aderire a iniziative di prevenzione. Nessuno di voi va mai lasciato solo". "Chiedete aiuto quando non conoscete le cose - spiega il questore Paolo Gropuzzo - fate attenzione ai vostri comportamenti e alle sensibilità altrui perchè quello che si fa, ha sempre delle conseguenze".

Gropuzzo hai poi spiegato che l'utilizzo dei social non è così scontato come si può credere: insidie e trappole non mancano mai. Sulla stessa linea, si è espresso il prefetto Raffaele Ricciardi che ha parlato del sapersi informare e del senso di responsabilità che ogni piccolo cittadino deve avere. Anche i testimonial del mondo associativo e sportivo locale hanno spiegato della rilevanza di comunicare su questi temi. "Lo sport rappresenta un ambiente sano e pulito - spiega la campionessa Ilaria Corazza - dove si devono arginare questi problemi". I New Black Panthers hanno invece parlato di crescita educativa e di "fare i passi giusti con i social".

Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) +39 328 663 0311.