Riparte la febbre rosa a Cormons, entusiasmo a mille per il Giro d'Italia donne

Riparte la febbre rosa a Cormons, entusiasmo a mille per il Giro d'Italia donne

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Riparte la febbre rosa a Cormons, entusiasmo a mille per il Giro d'Italia donne

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 22 Giu 2021
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La 32esima edizione della corsa terminerà nel Collio. Si parte da Capriva, dopo la sfida fino alla cima del Matajur.

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È stata tra i punti toccati dall’ultimo Giro d’Italia per ben due volte, nel circuito che ha toccato Collio e Brda. Domenica 11 luglio, Cormons tornerà protagonista del ciclismo internazionale con l’ultima tappa del Giro d'Italia femminile, kermesse che disputerà in Friuli Venezia Giulia un totale di tre gare. Ieri sera, al Teatro Comunale, è stato presentato l’evento con la giornalista Francesca Spangaro di Telefriuli, chiamando sul palco i sindaci del territorio attraversato dalla carovana e protagonisti del mondo dello sport. Si rinnova, quindi, la vetrina mediatica per questo angolo di regione, dopo il grande successo con la corsa maschile a fine maggio.

“Questa è una grandissima sfida - ha commentato il primo cittadino cormonese, Roberto Felcaro - e dimostra che il nostro territorio è pronto ad accogliere questi grandissimi eventi”. La parola d’ordine è quindi “sinergia”, a partire da quella con Capriva del Friuli, che sarà il punto di partenza della tappa per poi snodarsi lungo le colline tra Gorizia, San Floriano e Dolegna e infine la cittadina, per un totale di 113 chilometri. Sarà la decima e ultima fatica per le ragazze che, partendo dal Piemonte, attraverseranno Lombardia, Veneto e infine l’estremo Nordest, percorrendo un totale di 1.022 chilometri. Una delle giornate più attese, però, sarà la penultima.

Sabato 10, infatti, le partecipanti dovranno scalare il Matajur, partendo da Feletto Umberto, casa del patron delle corse rosa Enzo Cainero. In questo caso, saranno 122,6 chilometri di tragitto, con un dislivello massimo di oltre 1.200 metri. Prima del “gigante” di confine, però, ci sarà la salita di Stregna: “L’ho inserita perché mi piaceva questo percorso - ha spiegato il dirigente, dialogando con Beppe Rivolta, direttore generale della gara - e anche perché sono un po’ sadico”. Lo stesso Rivolta ha designato la penultima giornata come quella determinante per chi sarà la vincitrice finale della corsa. Alla fine della kermesse, peraltro, si contano quasi 7mila metri di scalate.

L’obiettivo è anche valorizzare ulteriormente queste zone dal punto di vista turistico. "Abbiamo avuto la riprova meno di un mese fa - ha detto l'assessore regionale Sergio Bini - di quanto importante sia lo sport di alto livello per promuovere il territorio. Il Giro d'Italia maschile, con i dati di share tv, ci ha fatto capire come l'aggancio a sport molto popolari come il ciclismo diventi volano per far conoscere le bellezze paesaggistiche e i sapori della nostra terra. Lo abbiamo fatto con Grado, Gorizia e lo Zoncolan a maggio, lo rifaremo ora. Inoltre, il Giro rosa che vede protagonista le donne ci permetterà di focalizzare l’attenzione sul Collio”.

La serata è quindi terminata con una tavola rotonda, moderata dal giornalista del Messaggero Veneto, Antonio Simeoli, e che ha coinvolto due nomi dello sport regionale attuale e uno che ha fatto la storia: a ciclista Sara Casasola e l'arciera Sara Ret insieme alla fondista Gabriella Paruzzi. Tra i temi affrontati, il rapporto tra vita privata e impegno sul campo, che vede immerse entrambe le due giovani campionesse. Casasola, poi, ha raccontato l’emozione alla vigilia dell’appuntamento: “Mi ricorda qualche anno fa, quando il Giro terminò in Friuli sullo Zoncolan, ed è stato bellissimo festeggiare a casa e con tantissimo calore del pubblico. Sarà una corsa molto interessante e impegnativo”.

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