Riforma della giustizia, pressing FdI sul Tribunale di Gorizia

Riforma della giustizia, pressing FdI sul Tribunale di Gorizia

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Riforma della giustizia, pressing FdI sul Tribunale di Gorizia

Di Daniele Tibaldi • Pubblicato il 10 Set 2023
Copertina per Riforma della giustizia, pressing FdI sul Tribunale di Gorizia

Ieri sera l'incontro organizzato dal partito, presenti parlamentari e politici locali. La senatrice Tubetti: «Riforma cardine del governo Meloni».

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Il principale partito della maggioranza di governo, Fratelli d’Italia, ha presentato ieri sera a Gorizia, in una gremita Sala Carlo X del Grand Hotel Entourage, la nuova riforma della giustizia. Hanno partecipato all’incontro, moderato da Ciro De Simone Sorrentino, il senatore Guido Castelli, commissario straordinario del governo per la ricostruzione nei territori colpiti dal terremoto del 2016 nonché ex sindaco di Ascoli Piceno, il deputato veronese Ciro Maschio, presidente della Commissione Giustizia, e Stefano Balloch, sindaco di Cividale del Friuli.

Al tavolo dei relatori era atteso anche il deputato Walter Rizzetto, coordinatore regionale del partito e presidente della Commissione Lavoro. Rimasto bloccato nel traffico, fuori regione, l’onorevole non è riuscito a raggiungere il capoluogo isontino entro la fine della conferenza.

Un sistema malato
«Quella proposta dal ministro Carlo Nordio – ha voluto subito ricordare la senatrice Francesca Tubetti introducendo l’incontro – è una riforma cardine del governo Meloni». Secondo il sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna, intervenuto insieme alla vicesindaca Chiara Gatta per un breve saluto introduttivo, si tratta di un punto fondamentale del governo Meloni. «L’attuale sistema è disincentivante verso le grandi imprese che vorrebbero investire nel nostro territorio».

A riprova di ciò, Ziberna ha menzionato la controversia giudiziaria tra il Comune ed Edison Next, con quest’ultima che ha promosso «almeno una decina di azioni legali, tra impugnazioni e ricorsi in tribunale, dal 2020. Ad oggi, nessuna delle 7mila lampadine è stata ancora sostituita come previsto dal project financing per interventi smart city».

Una situazione simile si è trovato a fronteggiare anche Balloch. «Cividale del Friuli è il primo Comune italiano ad aver usufruito dell’istituto del project financing, per dei lavori al Palasport – ha rivendicato con orgoglio –. Peccato che la prima lettera che avevo ricevuto, appena insediatomi come sindaco, era stata proprio una richiesta di risarcimento per 2 milioni di euro da parte di una delle ditte coinvolte». Secondo il sindaco di Cividale «l’attuale sistema di norme dà la possibilità ad aziende in difficoltà, o prossime al fallimento, di avvalersi dei tribunali per rivendicare in maniera evidentemente illegittima delle risorse».

La magistratura politicizzata
Un sistema le cui criticità – è l’opinione condivisa da tutti i presenti – sono da cercarsi nella stessa magistratura, o almeno in una sua «minoranza strategicamente ben strutturata – così Maschio – e fortemente politicizzata». Ha rincarato l’affondo Castelli: «Sappiamo benissimo come lo stesso presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Giuseppe Santalucia, che ha definito la riforma “ingiustificabile”, provenga dal sistema Palamara. Non tutto è oro quello che luccica».

E così, nel corso della serata, sono stati citati una serie di esponenti del mondo giuridico rei di aver criticato l’impianto della riforma, dall’ex presidente del Consiglio, l’avvocato Giuseppe Conte, all’ex magistrato Pietro Grasso, oltre a Piercamillo Davigo e Nicola Gratteri. In particolare, quest’ultimo si è detto preoccupato dal fatto che l’abrogazione di reati come l’abuso d’ufficio, definiti come “reati spia”, impedisca l’individuazione di altri reati ben più gravi, legati all’associazione mafiosa o alla corruzione.

La risposta di Maschio a queste critiche sta tutta nei numeri: «Lo scorso anno abbiamo registrato 62 condanne per abuso d’ufficio su oltre 4mila fascicoli aperti. In un paese civile vigono i principi della tipicità e della tassatività, non quello della pesca a strascico».
Da parte di Castelli è arrivato il monito al suo partito di non correre il rischio di scadere nel campo della «guerra alla magistratura». Il governo, infatti, nella propria azione riformatrice «può e deve interfacciarsi con l’organo istituzionale previsto dalla Costituzione per lo scopo: il Consiglio superiore di magistratura».

Il bavaglio alla stampa

De Simone ha poi spostato la conversazione sull’altra grande critica alla riforma emersa, quella del supposto bavaglio alla stampa attraverso l’inasprimento delle norme sulla pubblicazione delle intercettazioni. Secondo il presidente della commissione Giustizia la sua infondatezza avrebbe trovato conferma nel fatto che «finora non è ancora stata sollevata alcuna eccezione costituzionale per violazione del diritto di cronaca».

Con il nuovo impianto normativo, sarà sanzionata la pubblicazione di stralci di intercettazioni che non riguardino direttamente l’oggetto del processo. Per Castelli «ancora una volta questa riforma diventa decisiva proprio per fare un riordino nel sistema italiano, che, in barba alle più elementari norme a tutela della privacy, consentiva di massacrare mediaticamente anche persone che non c’entravano niente con il reato contestato».

Il Tribunale di Gorizia

Gatta, infine, prima di lasciare la sala per seguire la manifestazione sui cosplay ai Giardini pubblici, ha voluto rassicurare i presenti anche riguardo alla grave situazione in cui versa il Palazzo di giustizia di Gorizia. «I nostri rappresentanti al governo si sono occupati fin da subito dei problemi del nostro tribunale». L’occasione infatti è stata utile anche per richiamare all’attenzione dei parlamentari presenti quest’annosa questione.

«Tutti dicono che abbiamo ragione, che c’è un problema di graduatorie – la chiosa di Ziberna – ma abbiamo il 66% del personale amministrativo che non è operativo». Ma di soluzioni concrete, all’orizzonte, ancora non se ne vedono. Con o senza riforma, il nostro tribunale, già in forte sofferenza per le numerose richieste d’asilo da evadere, continuerà a ingolfarsi, rendendo sempre più difficile garantire i servizi ai cittadini.

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