Rifiuti tossici a Savogna, il grido di allarme dopo il disastro di Mossa

Rifiuti tossici a Savogna, il grido di allarme dopo il disastro di Mossa

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Rifiuti tossici a Savogna, il grido di allarme dopo il disastro di Mossa

Di Redazione • Pubblicato il 17 Nov 2021
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Igor Gabrovec (Ssk) ricorda il sito su cui si discute da anni: «Non possiamo far finta di nulla».

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L'incendio scoppiato nell'area industriale di Mossa ha fatto scattare un campanello d'allarme sul tema rifiuti. Non solo verso il sito bruciato dalle fiamme alle porte di Gorizia, ma anche verso altre situazioni potenzialmente a rischio. Una di queste è a Malnišče, nel comune di Savogna d'Isonzo, dove si trova una "montagna di rifiuti tossici abusivamente stoccata". La denuncia arriva da Igor Gabrovec, consigliere regionale della Slovenska skupnost, che ricorda l'ubicazione del sito posto a pochi chilometri di distanza dalla stessa Mossa e individuato tra gli obiettivi di risanamento ambientale già nel lontano 1999.

“Da allora - commenta l'esponente dell'Aula -, purtroppo, non è cambiato nulla ad eccezione dell'apposizione del nuovo telo coprente, questo anche in seguito ad un mio interessamento”. Di questo si è potuto accertare personalmente anche il presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, affiancato da Gabrovec durante un sopraluogo già a maggio 2019, quando ha annunciato di voler fare immediatamente le dovute verifiche al fine di trovare quanto prima una soluzione al problema. L'assessore Fabio Scoccimarro, in risposta ad un’interrogazione di Gabrovec, aveva poco dopo confermato che il problema è all'attenzione della Direzione regionale competente.

In questo senso, l’esponente dell'esecutivo regionale aveva annunciato la necessità che il Comune procedesse ad una nuova quantificazione della spesa necessaria per asportare i rifiuti, al fine di consentire alla Regione di poter valutare tutte le opzioni percorribili per l’effettuazione dei lavori. “Presumo che la questione si sia nuovamente arenata considerato che un piccolo Comune, qual è quello di Savogna d’Isonzo, non ha personale né risorse adeguati per affrontare problemi di tale portata e per questo deve essere necessariamente affiancato dalla Regione".

"In questo senso le precedenti amministrazioni comunali, a partire da quella in cui si è verificato l’accumulo non hanno insistito abbastanza per affrontare il problema creatosi nelle immediate vicinanze delle case, della principale arteria stradale del comune e del castello di Rubbia. Dopo il disastro di Mossa - conclude il consigliere Gabrovec - non possiamo far finta che il problema non esista e quindi faccio appello all’amministrazione regionale affinché dia una forte accelerata all’iter burocratico che porti alla totale rimozione dei rifiuti e conseguentemente bonifichi l’area inquinata”.

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