IL RITROVAMENTO
Ecco l'ingresso principale della Galleria Rifugio, riemerso a Monfalcone

Riscoperta l’entrata che dà su piazza della Repubblica, sotto la strada. Entro il 2025 l’apertura della Galleria. Cisint: «Recupero storico e identitario».
Una volta archiviate le operazioni di sondaggio sulla sommità della Scalinata Granatieri, sono proseguiti gli scavi per raggiungere l’ingresso esistente della Galleria Rifugio che era stato “tombato”. Oggi, nel corso del proseguimento degli scavi, è stato riscoperto l’ingresso principale a Monfalcone. «Dai rilievi strumentali e dalle foto raccolte ci aspettavamo di trovare il foro a circa 6 metri sotto la strada, in posizione leggermente spostata verso est rispetto all'asse di salita granatieri - spiega Enrico Englaro, dirigente delle Opere pubbliche del Comune - anche il muro in cemento a destra che compariva nelle foto scattata dopo la Seconda guerra mondiale ci ha guidato nella prosecuzione degli scavi».
«Nei prossimi giorni - rimarca - sarà pulito il fondo scavo e preparata la base per portare i tombotti prefabbricati che costituiranno il corridoio di accesso dalla scalinata all'ingresso del varco in roccia». «Si tratta di un importante tassello per il recupero della storia e dell’identità della nostra Città – commenta il sindaco Anna Maria Cisint - abbiamo fortemente sostenuto il progetto di riapertura della Galleria Rifugio perché vogliamo restituire ai monfalconesi un pezzo della storia di Monfalcone, attraverso un viaggio all’interno di spazi intrisi del nostro passato che porti i visitatori ad affrontare un’esperienza quanto più possibile autentica e fedele alla realtà».
Da novembre comincerà poi l’allestimento del tunnel a cura del Ccm. Il percorso espositivo offrirà un itinerario multimediale costituito da elementi comunicativi e suggestioni sonore, in grado di coinvolgere il visitatore in un’esperienza multisensoriale che lo immerga, non solo nell’ambiente reale, freddo, umido e buio della galleria, ma che lo renda emotivamente partecipe delle storie che saranno raccontate.
I pannelli illustrativi, le suggestioni sonore, i personaggi parlanti, gli arredi e i giochi di luce condurranno il pubblico a maturare una riflessione storica, culturale ed etnografica sulla Galleria Rifugio, sulla sua funzione e sulle vicende delle persone che vi hanno trovato conforto e che hanno condiviso un’esperienza profondamente umana, che ha assunto una dimensione, sia locale che globale. La Galleria farà rivivere anche i momenti più tristi e drammatici della comunità “restituendo” voce a dialoghi, emozioni ed ansie della gente.
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