Il ricordo di Roberto Simcic nelle parole della figlia Arianna

Il ricordo di Roberto Simcic nelle parole della figlia Arianna

IL RICORDO

Il ricordo di Roberto Simcic nelle parole della figlia Arianna

Di redazione • Pubblicato il 04 Dic 2024
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Dipendente delle Aziende Municipalizzate di Gorizia, Simcic verrà salutato domani nella chiesa di San Silvestro a Piuma.

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Riceviamo e pubblichiamo un ricordo di Roberto Simcic composto da Andrea Benato.

Se volessimo ricordarlo con una foto, sarebbe quella di un raggio di sole che si fa largo tra gli alberi di un bosco, regalandoci i colori vivi della natura. È proprio con una foto - scattata da lei stessa - che Arianna Simcic ha voluto ricordare il padre Roberto, scomparso lo scorso 25 novembre a 83 anni.

«Era un grande lavoratore, ha prestato servizio per tutta la vita nelle Aziende Municipalizzate di Gorizia, era stimato da tutti i colleghi anche per la sua grande disponibilità per tutti» lo ricorda commossa Arianna. «Era forte e coraggioso, tanto da essere soprannominato La Roccia. Ma la sua forza nascondeva in realtà un lato sensibile, semplice e leale. La sua vita è stata semplice, era partito da zero e si era costruito una casa e una famiglia, contando esclusivamente sul proprio lavoro e la propria determinazione. E proprio il lavoro e la famiglia sono stati i cardini della sua vita» ricorda ancora Arianna.

La vita di Roberto è stata però anche molto altro. La foto che la figlia gli ha voluto dedicare in un certo senso è il simbolo della sua esistenza, colorata e caleidoscopica, con mille riflessi di luce, una luce che metteva in ogni cosa che faceva, tanto nel lavoro quanto nel tempo libero. «Non stava mai fermo, era ingegnoso, riparava sempre tutto, sapeva fare tutti i lavori come l’orto d’estate e il giardino d’inverno, curava la casa e la macchina, tutto era sempre perfetto e ordinato. Ma era anche amante della montagna, dello sci, del nuoto, del ciclismo e del mare, passioni che mi ha trasmesso fin da quando ero piccola quando mi portava dappertutto. I miei primi sci li ho indossati con lui» continua Arianna.

«Si emozionava per le piccole cose anche se non lo voleva far vedere. Era un uomo forse un po' rigido fuori ma sensibile dentro, corretto, buono, un papà sempre presente per me e per mia mamma, per ogni piccola cosa. Mi ha insegnato ad essere forte, gentile leale, positiva; mi hai insegnato che i lavori si iniziano e si portano avanti fino alla fine e di questo gli sarò sempre grata» conclude Arianna che lo ricorda negli ultimi tempi seduto, impegnato a fare i cruciverba per tenere allenata la mente.

Nei suoi ultimi giorni si sono presi cura di lui i medici e gli infermieri della terapia intensiva dell’ospedale di Gorizia, in particolare i dottori Corrado Marescalco, Marco Milanese e le dottoresse Ivana Rosato e Monica Bianchi. A loro vanno i ringraziamenti dei cari di Roberto che hanno apprezzato non solo la bravura ma anche la dedizione e l’umiltà, trasmesse tanto ai pazienti quanto ai familiari.

Dopo aver ripercorso la vita di Roberto, Arianna, sua moglie Milojka e gli amici lo saluteranno per l’ultima volta giovedì 5 dicembre alle ore 14.00 nella chiesa di San Silvestro a Piuma. Ma la sua luce, la stessa luce della foto che la figlia gli ha dedicato, continuerà a illuminare le persone che gli hanno voluto bene. 

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