Ricongiungimenti familiari, il fronte Dem monfalconese replica alla Lega

I consiglieri di minoranza Bhuiyan, Frisenna e Giurissa del Pd: «Uno strumento di integrazione che garantisce la dignità delle persone e rafforza il tessuto sociale».

Non sono d’accordo con quanto l’europarlamentare Anna Cisint ha annunciato – sabato scorso – in tema di ricongiungimenti familiari e del loro impatto sulla città di Monfalcone. Intendono mettere in luce le «normative reali che regolano il ricongiungimento familiare», smentendo quindi quelle che definiscono «imprecisioni nei dati diffusi dalla Lega» contribuendo perciò a sottolineare «il contributo positivo della comunità bengalese e di altri gruppi di immigrati al tessuto economico e sociale della città».

I consiglieri comunali del Partito Democratico Sani Bhuiyan, Paolo Frisenna e Lucia Giurissa fanno sentire la loro voce sui temi che la Lega del Fvg ha presentato alla pubblica opinione sottolineando il proprio contributo dato all’azione del Governo nazionale. «Il ricongiungimento familiare è un diritto umano fondamentale, regolato dalla Direttiva 2003/86/CE e dal Testo Unico sull’Immigrazione, che permette alle famiglie di vivere insieme in modo dignitoso – scrivono i consiglieri - non è un privilegio, ma una misura vincolata a criteri rigorosi come reddito sufficiente, alloggio idoneo e controlli delle autorità, che garantiscono un equilibrio tra accoglienza e sostenibilità».

Per Bhuiyan, Frisenna e Giurissa «la comunità bengalese è un pilastro» della struttura sociale ed economica della città. «Migliaia di lavoratori bengalesi operano con dedizione nei cantieri, nei servizi e nel commercio, costruendo un futuro migliore per le loro famiglie e contribuendo attivamente alla crescita della città. La loro presenza non è un peso, ma un valore aggiunto che merita di essere riconosciuto e valorizzato» aggiungono.

«Il ricongiungimento familiare è uno strumento di integrazione che garantisce la dignità delle persone e rafforza il tessuto sociale – continuano - le normative italiane, già tra le più stringenti in Europa, assicurano che solo chi ha i requisiti possa beneficiarne. Alimentare pregiudizi contro chi rispetta la legge non solo è ingiusto, ma indebolisce la nostra capacità di costruire una comunità coesa e solidale».

«Monfalcone deve essere un esempio di convivenza possibile, dove i diritti umani non siano messi in discussione e dove il contributo di ogni persona, indipendentemente dalla sua origine, venga valorizzato. Invece di creare divisioni, dobbiamo lavorare insieme per migliorare i servizi, promuovere l’integrazione responsabile e costruire un futuro basato su rispetto, collaborazione e pari opportunità per tutti» così in chiusura i consiglieri dem.

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