Riapre il centro diurno di Anffas a Piuma, festa nel ricordo di Gastone Musilin

Riapre il centro diurno di Anffas a Piuma, festa nel ricordo di Gastone Musilin

l'inaugurazione

Riapre il centro diurno di Anffas a Piuma, festa nel ricordo di Gastone Musilin

Di Eliana Mogorovich • Pubblicato il 10 Giu 2023
Copertina per Riapre il centro diurno di Anffas a Piuma, festa nel ricordo di Gastone Musilin

Il centro diurno di via Forte del Bosco rimesso a nuovo grazie al contributo della Regione, malore per Brancati ma si è subito ripreso.

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Un’associazione di famiglie per famiglie che ha visto finalmente restituire la “casa” ai suoi ragazzi. La riapertura del centro diurno del Cisi di via Forte del Bosco a Gorizia è stata salutata, questa mattina, come una festa per tutta la comunità: non solo dalle persone per le quali la struttura rappresenta un imprescindibile sostegno alla vita quotidiana, ma da parte di tutti coloro che hanno collaborato alla ristrutturazione e che condividono la missione di Cisi e Anffas a favore degli utenti.

I lavori di ristrutturazione, che hanno impiegato circa quattro mesi, sono stati frutto di un’alleanza fra Anffas e Comune, proprietario dell’immobile ceduto in semicomodato al Cisi («e speriamo che dal prossimo anno questo “semi” scompaia dalla dicitura» ha ironizzato in apertura del suo intervento Mario Brancati, presidente dell’Anffas). Il centro diurno - la cui peculiarità è un’apertura per quasi 365 giorni all’anno, festività e agosto compresi, con orario prolungato fino al tardo pomeriggio – è stato al centro di interventi effettuati grazie a un contributo di 40mila euro provenienti da un bando della Regione sull'accessibilità.

I lavori hanno riguardato l’abbattimento di barriere architettoniche, la ridipintura di tutta la sede e, soprattutto, la creazione di due laboratori resi possibili grazie al coinvolgimento di associazioni e sponsor privati. In particolare, con il sostegno della Cantina Produttori di Cormons, del Lions Club Gorizia Host, dell’Inner Wheel di Gorizia, del Soroptimist Club di Gorizia, del Lions Club Maria Theresia e del Rotary Club, è stato possibile realizzare un moderno laboratorio di informatica, mentre una colorata e attrezzatissima sala multisensoriale è stata intitolata alla memoria di Giancarlo Fabozzi, disabile udinese venuto a mancare a seguito del Covid.

La sua famiglia ha destinato un contributo all’Anffas per l’apertura di questo spazio (unico in provincia di Gorizia) dove gli utenti del Cisi potranno eseguire delle terapie specifiche. Un forno per la ceramica è stato inoltre donato dalla ditta Tecnocoop mentre, per concludere i lavori, si dovrà aspettare la sistemazione del cortile d’ingresso in programma fra fine giugno e inizio luglio. L’inaugurazione è stata salutata come una festa non solo da utenti, famiglie, artisti (nel pubblico erano presenti Franco Dugo, Laura Grusovin e Renzo Pagotto, autori di tre etichette della Cantina Produttori il cui ricavato va a favore di Anffas), ma anche dalle istituzioni: raramente in altre occasioni si è visto un concorso di autorità così consistente, con i due assessori regionali Sebastiano Callari e Riccardo Riccardi.

Presenti anche il sindaco Ziberna, le assessori comunale al welfare, Silvana Romano, e lavori pubblici Sarah Filisetti, i consiglieri regionali Diego Bernardis e Laura Fasiolo. Un parterre la cui eccezionalità è stata sottolineata dal sindaco Ziberna, ripreso in questo dal presidente Carigo Alberto Bergamin che ha colto l’occasione per sollecitare la costituzione di un sistema permanente fra le istituzioni che possa essere una garanzia stabile per le associazioni evitando che debbano combattere di volta in volta per trovare sempre nuove alleanze.

A dirigere la mattinata è stato Mario Brancati che, a causa della cappa di calore incombente sul cortile antistante l’ingresso, durante la cerimonia ha accusato un malore che l’ha costretto ad allontanarsi passando la parola alla vicepresidente Roberta Zona. Trasferita nel più fresco salone centrale, la cerimonia è proseguita tra la preoccupazione dei presenti e la certezza che il presidente dell’Anffas avrebbe ripreso il controllo della situazione con il consueto spirito battagliero, lo stesso che - come tutti hanno riconosciuto - gli ha permesso negli anni di ottenere finanziamenti e risultati per i “suoi” ragazzi.

E in effetti dopo solo quindici minuti Brancati è rientrato per concludere la cerimonia, riprendendo in mano il microfono dopo aver già ricordato la storia di Cisi e Anffas, realtà strettamente intrecciate fra loro e legate alla figura di Gastone Musilin, presidente del sodalizio per circa trentacinque anni al quale è stato quindi intitolato il centro di via Forte del Bosco come ricorda la targa che affianca l’ingresso. A lui si devono soprattutto le battaglie che ha condotto con la costante preoccupazione di offrire serenità alle famiglie dei disabili, un pensiero che ha guidato sempre Anffas di cui quest’anno ricorrono i 55 anni di fondazione, primo sodalizio di questo genere in tutta la regione.

«La nostra città è stata un laboratorio di iniziative» ha dichiarato con orgoglio Brancati, che ha proseguito ricordando che «da qui è partita la prima proposta di legge per l’inserimento lavorativo dei disabili e il loro coinvolgimento nello sport. Soprattutto, da Gorizia è nato lo stimolo perchè la regione desse vita a una rete di servizi e anche adesso stiamo collaborando per scrivere i decreti attuativi della legge 16 di cui, come Anffas, abbiamo elaborato la riforma assieme all’assessore Riccardi». «In luoghi come questo – ha affermato l’assessore regionale alla Disabilità – c’è una tappa della vita delle persone».

«E se tu – ha detto rivolto a Brancati – hai ringraziato tante persone, io voglio ringraziare te perché senza di te tutto questo non ci sarebbe». Prima della benedizione, impartita da don Manuel Millo (già operatore del centro diurno), un saluto è stato portato anche dalla presidente del Cisi Susanna Ferrari e dal direttore del centro diurno Vdc di Nova Gorica con cui Anffas ha già avviato una collaborazione che proseguirà in vista del 2025 con uno spettacolo teatrale e una marcia della solidarietà transfrontaliera.

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