Riapre la cripta del duomo, luogo di memoria dei caduti a Monfalcone

Il luogo sacro ritorna ai fedeli, si potranno tenere le messe dalle 8 alle 18.

La cripta del duomo di Monfalcone riapre ai fedeli dopo il lungo periodo delle restrizioni anti-Covid e a seguito degli ultimi adeguamenti liturgici apportati alla stessa cappella sotterranea del luogo sacro. Ieri a mezzogiorno, dopo la messa domenicale delle 11, nel giorno in cui tutta la Chiesa celebra la Giornata missionaria mondiale, sono stati dunque "svelati" gli ultimi due elementi liturgici citati, che hanno portato a compimento un'opera di restauro molto lunga e durata quasi venti anni.

Innanzi tutto l'architetto Rodolfo Boscarol ha spiegato l'importanza di questa cripta, un elemento fondamentale nel duomo, creata in memoria del caduti nella Prima guerra mondiale. Ambone e sede sono stati realizzati utilizzando la pietra del Carso. L'ambone è arricchito e adorato da un leggio fatto di legno di olivo. La riapertura permette di riprendere l'uso della parte sottostante il presbiterio a partire da oggi stesso per le messe feriali delle 8 e delle 18.

Il parroco don Flavio Zanetti ha ringraziato quanti a vario titolo hanno collaborato e il sindaco Annamaria Cisint presente alla cerimonia. Il ringraziamento è stato rivolto soprattutto al presidente della Fondazione Cassa di risparmio di Gorizia, il dottor Alberto Bergamin, e al presidente della Banca di credito cooperativo di Staranzano, il dottor Carlo Feruglio, che hanno finanziato l'opera. L'arcivescovo, monsignor Carlo Roberto Maria Redaelli, ha infine guidato la preghiera e ha impartito la benedizione.

Un momento conviviale e di fraternità accanto al duomo presso il locale Alombra, ha chiuso la mattinata festiva. È stata una cerimonia semplice e sobria che ha permesso di riscoprire e di riapprezzare un prezioso patrimonio storico e culturale di tutta la comunità.

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