I fuochi
Accese le Seime in Bisiacaria, come sarà il 2023: «Raccolto abbondante»
Il fumo va dritto verso il cielo o vira leggermente verso levante. In tanti sperano in un futuro più florido.
Hanno raccolto, nuovamente, migliaia di persone attorno a sé: sono le seime, o fogaroni, o panevin, come li si vogliano chiamare, che in numerosi paesi della Bisiacaria sono stati accesi per rendere onore alla tradizione del 5 gennaio. Una sera, quella che precede l’Epifania, nella quale, da decenni se non secoli, la popolazione si ritrova per poter cercare una risposta alla tipica domanda: “Come sarà quest’anno nuovo?”.
La risposta è stata decisamente particolare in tutto il territorio: il poco vento ha spinto quasi tutte le colonne di fumo verso l’alto dando un’interpretazione che, se non fosse inserita in una contingenza decisamente unica, farebbe sorridere. In parole povere, tutte sono andate dritte verso il cielo. Difficile, dunque, un responso univoco. “Se va vers levante racolt bondante, se sufia borin poc pan e poc vin”, confermano da Turriaco dove, comunque, il Seimo, unico maschile, ha confermato la colonna dritta: “Fiama dreta imburida. Varemo ‘na anada de granda bondanza”, dicono i Mistri che hanno acceso il fuoco epifanico.
Stesso responso per Redipuglia dove non vi è stata nemmeno l’ombra che il fumo potesse dirigersi in altre direzioni così come Sagrado dove il fumo ha virato leggermente verso levante. Inutile confermare anche Vermegliano e San Canzian.
A Pieris si spera in un anno ugualmente ricco, con oltre tremila persone che hanno voluto assistere non solo all’accensione della Seima de la Barca ma anche a quella più piccola per bambini e ragazzi. In questo caso il raccolto non è solo quello dei campi ma anche in beneficenza: il gruppo ha, infatti, deciso di devolvere quanto raccolto durante la giornata all’associazione Spyraglio di Monfalcone.
Che sia dritto o leggermente verso levante, insomma, l’auspicio, o la richiesta, è quella di un anno di abbondanza e di ricchezza, chissà anche di pace e di serenità in un momento dove non sono affatto scontate.
Foto di Fabio Bergamasco, Marco Vittori, Debora Zoff, Ivan Bianchi.
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