la campagna
Le regole della sicurezza stradale in un fumetto, copie nelle scuole di Gorizia

Il decalogo spazia dall’educazione stradale a quella civica, oggi la consegna delle prime copie con MisterGO alla scuola Ascoli di via Mascagni.
Si va dalla regola numero 1 (“In auto allaccia sempre la cintura, anche quando sei seduto dietro”) alla numero 10 (“Rispetta sempre le regole, in strada e a scuola”). Un decalogo cui si approda dopo la breve storia a fumetto di “MisterGO”, il Supereroe schiettamente di Gorizia protagonista del progetto di educazione stradale Go4safety Fvg, presentato questa mattina nella conferenza stampa ospitata dalla scuola “Ascoli” di via Mascagni.
Il decalogo spazia dall’educazione stradale all’educazione civica, primo passo verso la costruzione di cittadini consapevoli, ed è riportato sulla pagina finale dell’opuscolo che, nei prossimi giorni, verrà distribuito ai bambini e ragazzi delle scuole primarie e secondarie di Gorizia e provincia assieme al libro gioco della sicurezza stradale dove quiz, cruciverba e crucipuzzle aiuteranno i più giovani a fissare alcuni concetti fondamentali del corretto comportamento che devono tenere pedoni, ciclisti e automobilisti.
L’iniziativa rientra in un percorso educativo ampio reso possibile grazie ai contributi erogati dalla Regione ai quattro uffici Aci del territorio che poi, individualmente, hanno deciso come impiegare i fondi ricevuti sviluppando progetti diversi. Così Maddalena Valli, direttore dell’ente goriziano:«Abbiamo creato una squadra che ha iniziato un viaggio di cui la giornata di oggi è la tappa fondamentale. L’edizione 2024-2025 del progetto prevede una sua versione 2.0 con una campagna educativa che comprenderà proiezioni nei cinema e iniziative per la formazione pratica come, per esempio, esercitazioni con il monopattino».
«Tutte le Aci hanno deciso un focus particolare sui ragazzi – ha specificato l’assessore regionale Pierpaolo Roberti – perché sono proprio loro a poterci aiutare a rispettare le regole che vengono disattese soprattutto sui circuiti cittadini, dove si concentra la maggior parte degli incidenti stradali. Essere supereroi significa quindi rispettare e far
rispettare le regole stradali, fondamentali per salvare la
propria vita e quella degli altri». A ribadire l’importanza del fatto che siano i più giovani il target prescelto per il progetto è stato anche il prefetto Raffaele Ricciardi.
Quest'ultimo ha anche elogiato il lavoro di squadra alla base dell’iniziativa definendolo «una peculiarità del Friuli Venezia Giulia. Per la sicurezza dobbiamo investire sui ragazzi comunicando l’importanza del codice stradale: una distrazione di qualche secondo per rispondere al cellulare equivale a percorrere centinaia di metri ad alta velocità con gli occhi chiusi». La scelta del fumetto come mezzo di contatto più immediato con i giovanissimi è stata apprezzata dal dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale Mauro Pantanali, che ha sottolineato il ruolo della scuola nella formazione anche nell’ambito della sicurezza stradale.
3000 le copie degli opuscoli attualmente distribuite ai rappresentanti degli istituti comprensivi aderenti, tutti presenti alla mattinata, mentre già si sta provvedendo a una nuova ristampa dato l’interesse dimostrato da ulteriori comuni rispetto ai nove iniziali (Capriva, Cormons, Gorizia, Gradisca d’Isonzo, Grado, Monfalcone, Ronchi dei Legionari, Savogna e Staranzano). Come ha detto la presidente Aci di Gorizia Cristina Pagliara – a capo del team dell’iniziativa, comprendente la direttrice Valli e Chiara Pascarella per la parte comunicativa - «Abbiamo deciso di “usare” i bambini come mezzo per far sì che certi comportamenti dettati in noi adulti dalla disattenzione non vengano replicati e, se possibile, siano anzi corretti dai nostri stessi figli».
«Abbiamo incaricato il fumettista torinese Cesar della realizzazione degli opuscoli e ha subito ideato un supereroe che è “super” semplicemente perché fa ciò che deve, senza puntare allo straordinario. Se pensiamo che la prima causa di morte nell’età 18-25 anni sono gli incidenti causati da un bicchiere in più o dalla distrazione indotta dei cellulari capiamo che queste sono disattenzioni che possono essere corrette attraverso l’educazione civica» ha concluso Pagliara.
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