la vicenda
Polemica sulle regole della campagna elettorale, scoppia il caso a San Pier d'Isonzo
Il candidato Gherghetta e Moretti attaccano la giunta: «Una delibera così non avrebbe dovuto mai essere approvata».
L’amministrazione comunale di San Pier d’Isonzo, tramite la giunta, approva un regolamento che disciplina la propaganda elettorale in vista delle prossime elezioni del 3 e 4 ottobre. Uno dei candidati sindaco fa sapere al consigliere regionale Diego Moretti che, a suo dire, vi sono alcuni punti che non sarebbero legittimi. Di conseguenza, il dem chiede lumi agli uffici di Trieste che “bollano” alcuni passaggi della disciplina come “scorretti” e che, di conseguenza, “possono essere disattesi per le parti che si pongono in contrasto con norme di legge mentre vada rispettata per quanto prevede in tema di concessione e prenotazione di sale e piazze per i comizi”.
Questo, in sintesi, quanto accaduto negli scorsi giorni a San Pier d’Isonzo. A segnalarlo lo stesso consigliere Moretti: "In primis, ringrazio il nostro candidato sindaco Enrico Gherghetta, che mi ha segnalato il caso della delibera scandalo. Dopo la chiara e pronta risposta dei competenti uffici regionali, che ringrazio anche per aver chiarito direttamente con quelli comunali il giorno successivo alla mia segnalazione l’assoluta illegittimità di buona parte di quella 'disciplina”' non posso che definire la questione davvero triste, nella quale coesistono – da parte della giunta comunale - incompetenza e superficialità. Diversamente, una delibera così formulata non avrebbe dovuto mai essere approvata.”
In particolare, il consigliere contesta al regolamento -approvato il 23 agosto- il punto C, ovvero il volantinaggio. La circolare al punto 5 ricorda che dal trentesimo giorno antecedente le elezioni, il 3 settembre, è vietato il lancio o getto dei volantini (articolo 74 della legge regionale 28/2007) ma è ammessa la distribuzione a mano (e possono essere lasciati negli esercizi pubblici con il consenso del gestore). Non è in alcun modo previsto nelle norme vigenti, addirittura, che il volantinaggio sia autorizzato preventivamente, ovvero si debba allegato copia del volantino da distribuire, come declinato dalla 'disciplina' in oggetto.
Viene contestato anche il punto D, ovvero i comizi.
“Al di là del tema dell’occupazione del suolo pubblico, che per legge è gratuita fino a 10 metri quadri (ma al punto B viene stabilito che la concessione è gratuita senza fissare alcun limite o rimandando alla norma), vengono stabiliti limiti orari a prescindere dalla questione di soddisfare con criteri prestabiliti tutte le domande”, prosegue Moretti.
“Desta poi fortissime perplessità, se non illegittimità, l’obbligo di stampigliare sui materiali una dicitura anti-abbandono (sembra anche per i materiali postalizzati a mano), quando la legislazione in materia è già puntuale. Inoltre, il documento 'suggerisce' di verificare in via preventiva con gli uffici del Comune eventuali iniziative politiche quali manifestazioni, comizi, occupazioni suolo pubblico, così rappresentando una sorta di controllo 'politico' da parte dell’amministrazione su quanto avviene in campagna elettorale”, conclude il dem.
Gli uffici regionali hanno in ogni caso sottolineato come “per l’attività di propaganda che dovrà svolgersi quest’anno nel Comune di San Pier d’Isonzo, si reputa che la delibera di giunta possa essere disattesa per le parti che si pongono in contrasto con norme di legge, mentre vada rispettata per quanto prevede in tema di concessione e prenotazione di sale e piazze per i comizi. Lo scopo precipuo, infatti, appare quello di regolamentare l’utilizzo in caso di richieste che si dovessero sovrapporre; anche l’indicazione di effettuare l’opportuna 'pre-verifica' delle oggettive disponibilità logistiche e di calendario si ritiene vada intesa come una pre-verifica prettamente tecnica e non come una forma di controllo politico rispetto alle manifestazioni elettorali”, così la risposta fornita a Moretti.
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