Ancora scintille sulle regionali a Gorizia, Roldo: «Cisint alle Finanze»

Ancora scintille sulle regionali a Gorizia, Roldo: «Cisint alle Finanze»

la polemica

Ancora scintille sulle regionali a Gorizia, Roldo: «Cisint alle Finanze»

Di T.D. • Pubblicato il 08 Apr 2023
Copertina per Ancora scintille sulle regionali a Gorizia, Roldo: «Cisint alle Finanze»

L'ex candidata del Terzo polo ribatte al centrodestra e attacca Oreti, Fasiolo presiederà la prima seduta del Consiglio regionale.

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Non si spengono le polemiche sullo scenario post-elezioni regionali, in particolare a Gorizia. A intervenire è Giulia Roldo, prima per preferenze nella circoscrizione con il Terzo polo, che ribatte alle dichiarazioni del centrodestra, in particolare di Forza Italia, per la mancata assegnazione di un terzo seggio: "Trovo piuttosto squallido questo avvicendamento mediatico dei politici goriziani che -non eletti- cercano comunque disperatamente di rientrare dalla finestra visto che questa legge elettorale ha sbarrato loro la porta".

L'esponente di opposizione si chiede quindi "perché si lamentino appena adesso di una legge elettorale che inevitabilmente non funzionava neanche prima. È il classico principio per cui ci si interessa alle cose solo quando si viene direttamente toccati, un pochino egoista come atteggiamento. Sarebbe come se noi del terzo polo sostenessimo di dover abbassare la soglia di sbarramento per poter entrare comunque. Non ce l’abbiamo fatta? Lo accettiamo perché sapevamo, già prima di partecipare, quali fossero le regole del gioco".

"Trovo poi incoerente - incalza - che Oreti sostenga necessario avere un assessorato in Regione visto che per anni ci ha ripetuto che il fatto di non essere rappresentati da un politico goriziano a Trieste non ha inficiato le possibilità di crescita della nostra città. Gli ricordo tra l’altro visto che si dichiara un fac totum onnisciente della capitale europea, che il titolo spetta a una città slovena quindi Nova Gorica e che grazie alla legge regionale 19 dell'8 novembre 2021, i fondi destinati alla Capitale europea dalla Regione sono gestiti proprio da quest’ultima (Erpac) e dal Gect".

Il tutto "scavalcando completamente il Comune e nello specifico il suo assessorato. Insomma, i suoi meriti nella vicenda si riducono fondamentalmente all’aver inserito nel Bid Book dei grandi eventi il Cantaquartieri e la sfilata dei clown. Onestamente, per fare l’assessore Regionale è un po’ poco, anche perché a quei livelli i selfie e gli autoproclami non bastano". Infine, il tema della competenza: "Se proprio dobbiamo usare un criterio per attribuire questo assessorato di modo che sia utile per i cittadini goriziani, sarebbe più corretto far leva sulle capacità delle persone".

"Per questo una proposta che avrebbe senso sarebbe per esempio quella di conferire alla molto capace e competente amministratrice isontina Anna Cisint l’assessorato regionale alle Finanze. Questo sì sarebbe un nome valido, motivato da criteri oggettivi, fatto per il bene della comunità e non da smanie di protagonismo di chi non ce l’ha fatta con le regole in vigore" conclude la centrista. Anche il centrosinistra ritorna a ribattere alla maggioranza, questa volta con la neoeletta consigliera regionale Laura Fasiolo, che sarà chiamara a presiedere la prima seduta dell'Aula in quanto componente più anziana.

"Curioso che il sindaco Ziberna si sorprenda per gli effetti della legge regionale 17 del 2007 - così la dem -, che garantisce l'equilibrio dei seggi tra chi vince e chi perde le elezioni nella percentuale del 60% e 40%, indipendentemente dai risultati. Questa legge va a premiare nei territori i candidati dell'opposizione appartenenti ai partiti con maggiori voti di lista. Nel nostro caso Laura Fasiolo, che ha superato con un risultato a 4 cifre (1107), i consensi a tre cifre del candidato di FdI Del Sordi. Non vi è alcun paradosso. La coalizione di Fedriga ha ottenuto l’attribuzione massima dei seggi prevista dalla legge elettorale regionale, 28 su 46".

"Si rassegni il sindaco Ziberna - ribatte -. Non si tratta di un 'regalo', ma di 1107 voti di cittadini. Dura lex, sed lex che non va apprezzata o meno a seconda delle convenienze, ma per la giusta ratio a cui si ispira. Meraviglia altresì che il sindaco protesti dopo 16 anni, quando la legge era andata bene a tuttì in passato, anche a lui, eletto nel 2013 con la stessa legge. Deve invece stupire e indignare l'essere andati al voto, a differenza delle altre regioni, senza la possibilità di esprimere la doppia preferenza di genere, il che ha penalizzato fortemente rispetto alle altre regioni le donne del Friuli Venezia Giulia".

Figure, queste, "oggi sottorappresentate in Consiglio regionale (meno di una su 5). Un richiamo a tutto il consiglio e al presidente Fedriga a mettere mano a questa ingiustizia da subito, al primo punto all' odg dell'agenda dei lavori dell'Assemblea regionale. Questa sì è una lacuna gravissima" conclude l'ex senatrice.

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