Le antiche lapidi dei caduti a Redipuglia, riemerse dai lavori di Casa Terza Armata

A rendere noto il ritrovamento il direttore Fioretti che le custodisce. Il primo cimitero fu consacrato nel 1923.

Dai lavori avviati in questi mesi sull’area ai piedi del Colle S.Elia, tra i comuni di Fogliano Redipuglia e San Pier d’Isonzo, per ristrutturare la sede museale “Casa Terza Armata”, sono venute alla luce numerose lapidi sulle quali si possono leggere ancora le generalità dei caduti. Con tutta probabilità furono riutilizzate come materiali di riempimento per parificare il terreno e renderlo pianeggiante proprio nella zona antistante l’ingresso di quello che un tempo era il Cimitero “degli Invitti della Terza Armata” e che oggi è il Parco della Rimembranza.

Si tratta di rocce carsiche incise anche in modo artistico che rimangono come traccia indelebile di un passato non sempre facile da ricostruire, anche a causa delle varie sistemazioni cimiteriali che hanno interessato l’area con i numerosi rifacimenti e sistemazioni che portarono, poi, alla definitiva traslazione delle salme al Sacrario Militare di Redipuglia, sulle pendici del Monte Sei Busi.

In questi mesi di lavori ne sono state recuperate svariate decine, poi pazientemente ripulite e sistemate in modo da preservarle da eventuali danni. Attualmente si trovano sotto la tutela del Direttore del Sacrario, il tenente colonnello Massimiliano Fioretti, autore del ritrovamento, che le sta custodendo. Anche in attesa di capire quali saranno le future eventuali disposizioni per un loro ricollocamento oppure una musealizzazione. In quanto a tutti gli effetti rappresentano cimeli storici e quindi tutelati dalle normative in vigore.

Le lapidi sono state censite grazie alla competenza di Marco Mantini, ricercatore storico, esperto Grande Guerra e autore di un recentissimo libro – presentato per la prima volta proprio alle pendici del colle nel giorno del centenario della ‘consacrazione’ nell’ambito di una serie di eventi promossi dalla Direzione del Sacrario, dal Comune e dalla Pro Loco Fogliano Redipuglia – dedicato al “Cimitero degli Invitti della Terza Armata” che ne ha anche individuato la provenienza. La maggior parte corredava i muretti del primo cimitero degli “Invitti” mentre solo alcune sono attribuibili alla sua sistemazione effettuata negli Anni Trenta.

Va detto che altre lapidi furono, una volta dismesso il Luogo sacro, utilizzate dal famoso Ten.Col. Paolo Caccia Dominioni per la costruzione delle piramidi evocative che si trovano ai piedi del Colle e alla base dei cippi posti lungo il Viale G.A. Traversi.

In ogni caso, come detto, rimangono forte testimonianza degli anni del primo dopoguerra: il Cimitero degli Invitti della Terza Armata sul colle S.Elia venne consacrato il 24 maggio 1923 alla presenza delle più alte cariche del Regno, delle più importanti autorità militari e di una smisurata folla di reduci. Una risposta ai numerosissimi che attendevano di poter avere un luogo nel quale pregare per i propri caduti.

Fino al 1937, anno della sua dismissione in favore della ieratica scalea del Sacrario militare di Redipuglia, quella agli “Invitti” fu una delle irrinunciabili tappe del turismo patriottico-reducista, fenomeno che si sviluppò in particolare negli anni Venti e Trenta del Novecento portando in “pellegrinaggio” a Redipuglia centinaia di migliaia di uomini e donne provenienti da tutta Italia. 

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