Redipuglia e Arcidiocesi di Gorizia chiedono la tregua dalle armi: firmato l'appello delle Città della Pace

Redipuglia e Arcidiocesi di Gorizia chiedono la tregua dalle armi: firmato l'appello delle Città della Pace

IL SILENZIO

Redipuglia e Arcidiocesi di Gorizia chiedono la tregua dalle armi: firmato l'appello delle Città della Pace

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 26 Apr 2025
Copertina per Redipuglia e Arcidiocesi di Gorizia chiedono la tregua dalle armi: firmato l'appello delle Città della Pace

Monignor Redaelli e il sindaco Pisano uniti alle Città di Pace per chiedere di fermare i conflitti e ricordare Papa Francesco, uomo di speranza che ha condannato la follia della guerra.

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«Ci uniamo all’appello dei Vescovi e dei Sindaci affinché sabato 26 aprile, il giorno delle esequie di Papa Francesco, sia dedicato al silenzio ed alla speranza, silenzio delle armi e speranza in un futuro di pace. Solo così potremo onorare degnamente la memoria di questo Pontefice che ha instancabilmente invocato la pace condannando la “follia della guerra”. Nel 2014 In visita a Redipuglia nei luoghi a noi cari e sacri ha pronunciato parole di grande forza che tuttora custodiamo nei nostri cuori». È l’appello scritto e firmato congiuntamente dall’arcivescovo di Gorizia monsignor Carlo Roberto Maria Redaelli e da Cristiana Pisano, sindaco di Fogliano Redipuglia.

Mentre a Roma il cardinale decano del Collegio Cardinalizio Giovanni Battista Re presiede le esequie del Santo Padre Francesco che – come successore di Pietro – ha testimoniato non solo un servizio di fede ma di uomo che, alla guida della Chiesa Universale, ha dimostrato molta attenzione al sociale e agli scenari internazionali, il presule goriziano e il primo cittadino della località bisiaca si uniscono così all’appello dei sindaci e dei vescovi delle Città di Pace nel richiedere «un giorno di tregua»
«Nessuna pace è possibile senza un vero disarmo! … Sono queste le “armi” della pace: quelle che costruiscono il futuro, invece di seminare morte!».

Si apre così il messaggio firmato riprendendo le parole che Papa Francesco ha pronunciato al Messaggio Urbi et Orbi in occasione dell’appena trascorsa Festa di Pasqua. «Noi Sindaci e Vescovi di alcune città italiane che sono state tappe dell’instancabile pellegrinaggio di pace di Papa Francesco, ci rivolgiamo ai Capi di Stato e di Governo, e alle delegazioni diplomatiche, che da tutto il mondo saranno presenti ai funerali del Vescovo di Roma affinché sabato 26 Aprile sia per tutto il mondo un giorno di silenzio e di pace: tacciano le armi, cessi il fuoco, si fermi l’industria bellica, non si pronuncino parole d’odio. Un giorno di pace, un segnale di tregua, è la manifestazione più vera del cordoglio e del saluto ad un uomo di Pace. Abbiamo fiducia che questa grazia si avveri, confidando nella volontà di chi può farlo. Chiediamo a tutte le donne e a tutti gli uomini di buona volontà, alle istituzioni, alle associazioni, di sostenere questa richiesta».

Tra i firmatari del documento ci sono i pastori delle chiese diocesane e i primi cittadini dei luoghi che sono stati tappe del percorso e del cammino pastorale di Francesco. Per Verona, si tratta del sindaco, Damiano Tommasi e del vescovo, monsignor Domenico Pompili. Per Firenze sono la sindaca, Sara Funaro e l’arcivescovo, monsignor Gherardo Gambelli. Il sindaco facente funzioni, Valter Stoppini e il vescovo monsignor Domenico Sorrentino rappresentano invece la comunità di Assisi. Da Lampedusa hanno aderito il sindaco, Filippo Mannino e l’arcivescovo monsignor Alessandro Damiano. Per manifestare ulteriore supporto all’iniziativa è stato istituito l’indirizzo email treguaxfrancesco@gmail.com.

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