Record di abitanti a Nova Gorica, arrivata a 32mila cittadini ma servono case

Record di abitanti a Nova Gorica, arrivata a 32mila cittadini ma servono case

nella Goriška

Record di abitanti a Nova Gorica, arrivata a 32mila cittadini ma servono case

Di Daniele Tibaldi • Pubblicato il 28 Gen 2024
Copertina per Record di abitanti a Nova Gorica, arrivata a 32mila cittadini ma servono case

Tanti altri comuni della regione perdono abitanti, crescono invece Šempeter-Vrtojba e Aidussina. Servono però nuove abitazioni.

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In attesa dei numeri definitivi, il dato è già ufficiale: nel 2023 Nova Gorica – la più “giovane” città della Slovenia – ha superato la soglia dei 32mila abitanti. A confermarlo non è stato solo l’Ufficio di statistica della Repubblica della Slovenia, ma anche il sindaco Samo Turel: «È un dato storico per il quale non possiamo che essere felici. Ma dobbiamo lavorare di più sia sugli alloggi, sia sull’industria e l’artigianato».

Il nuovo record demografico è stato cristallizzato già l’estate scorsa con 32.013 abitanti, ben 172 in più rispetto all’anno precedente, confermando così il capoluogo sloveno tra le città della Goriška con un saldo positivo, insieme ad Aidussina (+205), cuore industriale dell’area, a Šempeter-Vrtojba (+15) e a Renče-Vogrsko (+14).

Tutti in negativo, invece, gli altri comuni: Bovec (-57), Brda (-38), Cerkno (-58), Idrija (-25), Kanal (-71), Kobarid (-4), Komen (-83), Miren-Kostanjevica (-6) e Tolmino (-36). In prevalenza, questi ultimi, centri abitati collocati in zone di montagna o a carattere collinare, a conferma della tendenza allo spopolamento dei comuni periferici e montani che tanto caratterizza anche l’Italia. Ma, nonostante questa depressione demografica, il bilancio nella regione statistica della Goriška resta di segno positivo, con un aumento della popolazione complessiva di 28 nuovi residenti, per un totale di 116.024.

Un segno opposto a quello che contraddistingue da diversi anni il territorio dell’ex Provincia di Gorizia, a cominciare dal capoluogo isontino, che aveva iniziato il 2023 con 33.506 abitanti, 109 in meno rispetto all’anno precedente. Una tendenza negativa che siamo ancora in attesa di sapere se verrà confermata o meno dal 2023, confidando già in qualche primo effetto conseguente all’avvicinarsi di Go!2025.

I piani per il futuro
Ma il sindaco di Nova Gorica non è del tutto soddisfatto, perché ci sono dei fattori che ancora ostacolano il pieno sviluppo della città. Il primo tra questi è l’elevato prezzo degli immobili per metro quadro, cosa che sta spingendo molti sloveni a comprare casa proprio a Gorizia.

«Su questo fronte – spiega Turel – ci sono già degli interventi che potrebbero riequilibrare il mercato immobiliare. Sono circa 400 i nuovi appartamenti, infatti, che lo Stato sta costruendo per attrarre nuovi giovani sul modello di edilizia popolare viennese e che saranno disponibili a partire dal 2027. A questi si aggiungeranno 150 appartamenti, grazie a tre grandi investimenti privati nel territorio cittadino».

Non solo. Per rendere più attrattiva la città, dal punto di vista occupazionale, l’amministrazione comunale sta lavorando per potenziare anche l’area industriale di Kromberk. Aggiunge il sindaco: «Vogliamo migliorare in primis i collegamenti stradali con l’area, di concerto con lo Stato, e al momento c’è già un progetto per la creazione di una nuova strada». Le principali difficoltà, vicine comunque alla soluzione, riguardano la proprietà privata di alcune zone, oggi molto degradate, in prossimità del centro commerciale Supernova (ex Qlandia).

«La ditta proprietaria, Meblo Holding, è andata in bancarotta, ma stiamo lavorando con il curatore fallimentare e con il tribunale per accelerare i tempi e quindi sviluppare anche i servizi di competenza comunale, come gli allacciamenti idrici. Al termine di tre fasi, la strada consentirà quindi un collegamento diretto tra la rotonda dell’area commerciale fino al Merkator di Kromberk, potenziando l’attuale Vodovovna pot».

Le previsioni su Go! 2025
Con la Capitale della Cultura dietro l’angolo non può mancare anche una riflessione sull’impatto che avrà sull’area. «In vista del 2025 speriamo di poter garantire sia alloggi che posti di lavoro anche nel settore culturale. La scommessa è quella di portare avanti questo sviluppo in maniera strutturale, con possibili effetti anche sulla demografia cittadina».

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