l'intervista
Rebecca racconta vita e libri su Tik Tok, la creator di Gorizia con milioni di like
Ha iniziato a pubblicare video ogni giorno nell'agosto di un anno fa, raccogliendo sempre più visualizzazioni. Le esperienze di vita per parlare di libri.
Le statiche mostrano come la curva dei lettori italiani è sempre più in flessione, in una quotidianità dov’è l’immagine a farla da padrona. L’amore per la letteratura, però, rimane accesa ancora in molti e i social media, generalmente dedicati a veicolare contenuti pensati per l’intrattenimento, possono diventare vetrina per veicolare storie e valori attinti da grandi classici. Lo ha capito bene Rebecca Fierro (nella foto), studentessa universitaria 23enne di Gorizia, che da un anno ne parla sui suoi profili Tik Tok e Instagram (@fiorebecca).
Un seguito, quello registrato in questi mesi dalla giovane, che conta oltre 123mila follower sul social cinese e 5,6 milioni di "mi piace" ai suoi contenuti e video che vengono riprodotti decine, se non centinaia di migliaia di volte. Al centro delle sue clip ci sono libri e testi ma soprattutto momenti di vita reale al quale poi collega passaggi tratti da qualche autore. Un angolo sul web dedicato alla letteratura, quello che ha lanciato nell’agosto 2023 e che ha visto pubblicare un video ogni giorno con severa costanza.
In realtà, «il mio primo contenuto - racconta Fierro - era un video dove parlavo di una mia esperienza sentimentale e tanti hanno simpatizzato. Mi sono resa conto che trattare di determinati argomenti, anche se a volte imbarazzanti, poteva essere la chiave per attirare le persone». In questi mesi, le si sono così avvicinate utenti che cercavano, oltre che il piacere della carta stampata, anche una parola di conforto: «Non voglio fare la finta psicologa, ma mi fa piacere confrontarmi con gli altri» e per fare questo un buon libro aiuta sempre.
Che sia nella sua camera, in giro per la città o in altri contesti, i suoi video la ritraggono spesso con un volume in mano mentre legge: «Sono opere che mi sono piaciute o che ho studiato, cerco di parlare con un approccio personale e accademico». In un momento storico dove la maggior parte dell’offerta proposta dall’algoritmo è pensato per spegnare il cervello, la giovane rileva che «siamo nella fase in cui le persone sono stufe di vedere la menzogna sui social. Nei video racconto anche tanto di me e mi fa piacere farlo».
In ogni caso, è consapevole anche della doppia faccia della medaglia: «Mi rendo conto che alcuni miei dati sono a disposizione anche di persone che non conosco». In questi mesi, infatti, se non sono mancati i commenti e messaggi di apprezzamento, le sono arrivate perfino minacce e insulti: «Mi hanno dato delle ebete. Quest’ultimo anno mi ha temprato molto» ammette. Di certo, è stata notata anche da nomi dell’editoria nazionale, come alcune importanti realtà dedicate a saggistica e classici che le hanno iniziato ad inviare alcuni loro libri.
La collaborazione tra l’economia di settore e i profili che parlano di questi temi, fino ad arrivare agli influencer, non è cosa nuova tanto da essere nato il fenomeno "Book Tok". Ossia il passaparola online, che ha portato al successo diversi autori e alcune librerie hanno creato per questi angoli ad hoc al proprio interno. «Preferisco chi mi sponsorizza un libro piuttosto chi lo fa con una crema che non ha mai provato - rileva Fierro - mi piace chi adatta un approccio più simile al mio, parlando di vita ed esperienze concrete, per poi passare a un libro o un autore».
«In ottica futura - precisa - se mi arrivasse qualche proposta di promozione, prima leggerei il libro per capire se è in linea con i miei contenuti». Nel frattempo, ci sono i feedback del suo pubblico, il quale sembra apprezzare proprio questa impostazione: «Partendo da esperienze comuni, come negli incipit dei miei video, traggo l’estratto da qualcosa che ho letto. Se iniziassi con un volume davanti allo schermo, la maggior parte delle persone skipperebbe. Non faccio contenuti letterari ma di esistenza e di vita».
Guardando alle difficoltà che da sempre attanaglia il rapporto scolastico tra celebri opere e gli studenti, rileva come «il problema è la mancanza di accessibilità. Tanti si domandando perché continuiamo a leggere Manzoni, ma bisogna adattare quei libroni al mondo in cui viviamo oggi». Lei stessa ha lavorato recentemente per un anno come insegnante, in una scuola media di lingua slovena a Gorizia, essendo lei stessa bilingue: «Mi piacerebbe ora fare un’esperienza in un liceo italiano per insegnare italiano e capire se veramente mi può piacere questa strada».
Uno dei primi video, peraltro, è stato dedicata a Srečko Kosovel, autore al centro della sua tesi triennale, raccontando una sua lettera tradotta in italiano. La giovane creator non esclude di presentare in futuro ulteriori autori sloveni, anche se pochi sono stati ampiamente tradotti nell'idioma di Dante. Nel frattempo, proseguirà gli studi magistrali in Italianistica a Trieste e ovviamente l’attività sui social, che tra le altre cose l’ha portata a salire sul palco dei TikTok Book Awards al Salone del libro di Torino come co-conduttrice, insieme al collega Edoardo Zaggia.
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