I dati
Rc Auto, a Gorizia la media di settembre sale dell'8,70%, la denuncia del Movimento Difesa del Cittadino
Da parte del sodalizio c’è la richiesta al Governo di un intervento legislativo che elimini il risarcimento diretto e smantelli le clausole che penalizzano ingiustamente gli assicurati.
L'Osservatorio Prezzi del Movimento Difesa del Cittadino (MDC FVG) ha analizzato quanto rilevato dall’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni (Ivass) per i contratti sottoscritti nel mese di settembre 2024, ossia l’indagine sui prezzi effettivi per la garanzia RC auto. Quanto è emerso evidenzia che il prezzo medio è di 414 euro (418 euro ad agosto 2024), in aumento su base annua del +6,8% in termini nominali e rispetto a gennaio 2022.
Le tariffe hanno subìto un rincaro complessivo del 17,3%, passando da una media di 353 euro di gennaio 2022 ai 414 euro attuali, con un aumento di ben 61 euro a polizza. In regione, Pordenone ha un prezzo medio di 331 euro con un incremento del 6,80%, seguono Udine con 337 euro (+5,70%), Gorizia con 345 euro (+8,70%) e Trieste con 360 euro (+6,10%).
Gli assicurati assegnati a classi di merito superiori alla prima, registrano un incremento di prezzo (+10,6%) più alto rispetto alla media nazionale. Il presidente MDC FVG, Raimondo Gabriele Englaro, sottolinea come «l’escalation delle tariffe Rc auto si scontra con i dati record fatti registrare dalle Imprese assicuratrici nell’ultimo anno con gli utili delle Compagnie che hanno raggiunto quota 8 miliardi di euro, in crescita del +249% rispetto all’anno precedente».
«L’Italia detiene il poco invidiabile primato dei premi assicurativi più alti tra i Paesi europei. Nel settore assicurativo italiano, nonostante gli sforzi volti a contenere i risarcimenti, l’onere per i consumatori resta ingiustamente elevato e, pertanto, si rende necessario un cambiamento significativo. All’Antitrust il compito di eseguire verifiche ed indagini per comprendere se esistono intese restrittive della concorrenza o abusi di posizione dominante», così Englaro.
Da parte del sodalizio c’è la richiesta al Governo di un intervento legislativo che elimini il risarcimento diretto e smantelli le clausole che penalizzano ingiustamente gli assicurati. «Il nocciolo della loro argomentazione risiede nell’affermazione che le pratiche attuali limitano ingiustamente il diritto al pieno risarcimento dei danni subiti negli incidenti stradali. È necessario prendere atto che nel settore assicurativo sono stati sistematicamente adottati interventi legislativi volti a ridurre i risarcimenti e ciò non è più ammissibile», conclude Englaro.
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