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Rai chiude Volevo fare la rockstar, Oleotto: «Scrivo un nuovo film»
A settembre torna la troupe a Gorizia, il regista guarda al modello Puglia.
La prossima serie tv di Matteo Oleotto sarà l’ultimo suo lavoro girato a Gorizia. Lo ha annunciato ieri sera lo stesso regista alla Festa dell’Unità di Ruda, dialogando con il sindaco Franco Lenarduzzi, ospite della prima giornata della sagra. La decisione è dettata dal fatto che ormai molti angoli della città sono già stati usati dal cineasta, in particolare come set della fortunata “Volevo fare la rockstar” della Rai. Proprio questa, peraltro, non avrà una terza stagione: “Avrei dovuto fare il diavolo a quattro”.
Olivia e Francesco, protagonisti della sceneggiatura interpretati da Valentina Bellè e Giuseppe Battison, non torneranno quindi in televisione. In ogni caso, da settembre attori e maestranze saranno nuovamente in scena in riva all’Isonzo per una nuova produzione, su cui Oleotto mantiene il massimo riserbo. L’unica rivelazione fatta è che sarebbe dovuta essere ambientata a Pordenone, riuscendo invece a spostare il set più a est. Il bilancio delle due stagioni è ben più che positivo per il regista goriziano: "I tempi erano maturi per questa serie".
“Abbiamo lasciato sulla città qualcosa come 4 milioni di euro” ha rimarcato. Alcune scene, peraltro, sono state girate nell’Amideria Chiozza di Ruda dove “si respirava un luogo di vita. L’archeologia industriale è affascinante ma ho dovuto combattere per girare lì, la produzione non era contenta perché cinematograficamente il luogo era n po’ insicuro. Ma ho fatto carte false per riuscirci”. Incalzato dal primo cittadino, l’ospite ha analizzato l’aspetto culturale anche come occasione di rilancio economico, facendo il caso della Puglia.
“Durante l’ultima campagna elettorale delle comunali a Gorizia - ha raccontato Oleotto - ho parlato con Nicola Fratoianni, che faceva parte dell’amministrazione Vendola in Puglia che ha risollevato la Regione proprio con la cultura. Dopo sono arrivate le infrastrutture, qui invece si fa il contrario”. Quel modello di impresa cinematografica, per il professionista, è quindi da seguire per far conoscere di più il proprio territorio. Così come fece con il suo primo film, “Zoran il mio nipote scemo”, che ebbe un grandissimo successo.
Sono passati quasi 10 anni da quel titolo e ora si sta lavorando a una nuova opera. “Ho i tempi di gestazione lenti ma ci siamo quasi” ha assicurato, senza dare però ulteriori indicazioni se non quelle che sarà un film leggero. Sicuramente al centro ci saranno gli attori, ormai suo marchio di fabbrica: “La fotografia si perde dal grande schermo a quello dei telefonini, ciò che rimane immutato sono gli attori e l’ho capito a posteriori”. Poi la battuta: “Il mio sogno è girare nei comuni con sindaci di sinistra, ma siete così pochi che farò un cortometraggio”.
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