Radovan Čok alla riscoperta di Bambič, il film a Gorizia: «Era straordinario»

Radovan Čok alla riscoperta di Bambič, il film a Gorizia: «Era straordinario»

l'intervista

Radovan Čok alla riscoperta di Bambič, il film a Gorizia: «Era straordinario»

Di Rossana D'Ambrosio • Pubblicato il 06 Feb 2024
Copertina per Radovan Čok alla riscoperta di Bambič, il film a Gorizia: «Era straordinario»

In cinquant’anni di esperienza, ha realizzato oltre trenta di documentari e più di 70 lungometraggi: sarà ospite al Kinemax per parlare di Milko Bambič.

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Lo sguardo intento a scrutare nella macchina da presa - una vita spesa come direttore di fotografia, regista e insegnante di cinematografia - Radovan Čok nasce a Trieste nel 1949. In cinquant’anni di esperienza, ha realizzato oltre trenta di documentari, più di 70 lungometraggi e una sessantina di video musicali e commerciali. Nel 2023 gira “Milko Bambič: In Statu Nascendi”: l'8 febbraio a Gorizia, in occasione della Giornata della cultura slovena, verrà proiettata l’anteprima del documentario presso il Palazzo del cinema. A seguire, il regista incontrerà il pubblico insieme al direttore della fotografia Predrag Bambić e alla produttrice e coautrice della sceneggiatura Slađana Vide.

Perché un documentario su Milko Bambič? Chi è veramente questa figura velata di mistero?
È una storia strana, nata grazie a una pittrice triestina, Valentina Verani. Che essendo stata adottata da Bambič (scomparso nel 1991), attraverso Facebook ha deciso di contattare un direttore di fotografia serbo, Pedrig Bambič. Credendolo parente (sembra che lo siano alla lontana) gli ha proposto un documentario su suo padre. In Serbia i fondi scarseggiano, così si è rivolto a noi in Slovenia, e avendo radici triestini ho subito accettato. Abbiamo richiesto i finanziamenti, ottenuti al terzo tentativo. Le ricerche sono iniziate due anni fa, il documentario è stato realizzato l’estate scorsa.

Lo abbiamo girato fra Trieste e Lubiana, ma anche Belgrado e Zagabria, luoghi in cui Bambič era attivo. Nonostante durante il periodo di Covid Valentina fosse svanita, abbiamo deciso di girare ugualmente. Sembra abbia saputo del film, forse sarà presente alla prima rappresentazione al Teatro Miela. Attraverso le lunghe ricerche abbiamo scoperto un personaggio straordinario, poco conosciuto in Slovenia e nella stessa Trieste. Non solo un pittore e un illustratore, ma anche uno scrittore di fiabe per bambini, un inventore e un poliglotta. Parlava sei o sette lingue, poi era un critico, scriveva per la radio locale e per i quotidiani sloveni e italiani.

Era presente in tutte le attività culturali, soprattutto alle mostre di pittura. Nel documentario abbiamo cercato di approfondire la corrente che maggiormente lo ha influenzato. Per prima cosa il futurismo. Ha studiato in un liceo di Idrija, che è stata l’ultima scuola chiusa dai fascisti. Poi è stato espulso dall’Italia e costretto ad abbandonare Trieste per Lubiana. Fra i suoi lavori più conosciuti, l’immagine grafica dei tre cuori sull’acqua Radenska. Poi è stato autore di un primo fumetto sloveno, “Il piccolo negro Bu-ci-bu”, pare ispirato a un fumetto italiano di Attilio Mussino, che è stato illustratore di “Pinocchio”. Una satira su Mussolini, anche per questo motivo è stato espulso.

Su cosa ti sei maggiormente soffermato?
Intanto sulla sua formazione. In Slovenia ha avuto un insegnante illustre, Luigi Spazzapan, che lo ha introdotto alla pittura moderna. Fondamentale è stato poi l’incontro con Augusto Černigoj a Trieste, uno dei più importanti futuristi. In Slovenia è stato un illustratore e uno scrittore di riviste satiriche a Lubiana, lavorando anche a Zagabria per un paio d’anni. Prima della guerra venne chiamato da un amico che aveva aperto una casa di produzione, ma il film che girarono è svanito nel nulla, la guerra ha cancellato tutto. Molto utile è stato poi un video che ha girato uno storico d’arte di Nova Gorica, occupatosi di Bambič prima di noi con una retrospettiva. Abbiamo inoltre visionato i nastri della Rai slovena, ritrovando interviste e commenti sulla pittura.

Il fumetto ironico “Bu-ci-bu” su Mussolini può forse rivelarci qualcosa sulla situazione attuale?
La nascita dei nazionalismi avviene sempre attraverso il populismo, in Italia come in Slovenia nel governo precedente. Bambič lo mette in evidenza nelle caricature e nei manifesti, già quando a Trieste c’era il Territorio libero.

La fratellanza può vincere l’odio?
Lo spero. Anche Bambič ha lavorato in questa direzione. Ha capito la multiculturalità della città come spazio unico, prendendo coscienza del suo enorme potenziale. Quello che oggi andrebbe rafforzato nella coesione.

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