la presentazione
Raccogliere i rifiuti senza inquinare, Goriziane e Isa lanciano la sperimentazione a Gorizia

Si tratta del primo mezzo completamente elettrico, un progetto inedito a livello nazionale. Progettato per aiutare gli operatori.
Nato in soli due anni tra progettazione e realizzazione, questa mattina è stato presentato in piazza della Vittoria a Gorizia il nuovo eCarry, nato dalle officine di Goriziane di Villesse. Si tratta del primo mezzo per la raccolta rifiuti completamente elettrico, realizzato in sinergia con la Sangalli, l’impresa che quattro anni fa ha vinto l’appalto di Isontina ambiente per la nettezza urbana nei 28 comuni soci. Esente da emissioni, il mezzo sarà testato in questi mesi e fino ad oggi rappresenta un unicum a livello nazionale, tanto da aver attirato l’attenzione anche dall'estero, come rivelato dal manager director del colosso villessino, Antonio Chiello.
L’amministratore unico di Isa, Giulio Saverio Tavella, non usa mezzi termini per descrivere la novità: “È una rivoluzione, perché iniziamo a portare il mezzo elettrico anche nell’aspetto operativo. Un’innovazione che rappresenta il futuro sia per quanto riguarda il mercato dei mezzi che movimentano le persone, sia per quelli che vengono usati dai comuni a livello cittadino. Forse il livello operativo è quello più difficile per questa conversione e ci rende orgogliosi essere i primi in Italia ad averlo fatto”. Ad essere centrale è anche il fatto che è tutto nato sul territorio, tenendo contro delle esigenze di chi ci lavorerà e di quelle logistiche per la raccolta.
Dal punto di vista delle caratteristiche tecniche, il veicolo misura meno di 160 centimetri in larghezza, 570 in lunghezza, 195 in altezza ed è disegnato per garantire la più pratica agibilità in un contesto urbano. Il tutto firmato da Green-G, business unit di Goriziane nata due anni fa e dedicata alla ricerca ecosostenibile. In più, eCarry non è nato da una trasformazione come molti altri modelli già esistenti, ma “come 100% elettrico - sottolinea Chiello -. Il concetto di ingegneria, dopo 70 anni di storia, ha colpito nel segno e, in due anni, abbiamo mappato varie zone del Paese per quanto riguarda le caratteristiche del servizio”. Fondamentale, poi, il ruolo umano.
Proprio la figura dell’operatore è stata al centro del disegno: “Abbiamo realizzato una cabina adatta a preservare le malattie professionali del settore”. Il veicolo, inoltre, può essere adattato anche ad altri scopi. La visione antropologica del progetto non è sfuggita all’assessore all’ambiente Francesco Del Sordi, che ha ricordato come anche l’amministrazione locale sia attenta su questo punto: “Siamo orgogliosi di ospitare questa sperimentazione, che è nata sul territorio. L’obiettivo è abbattere l’inquinamento ambientale, dando il buon esempio al cittadino. È un piccolo tassello, spero che l’intero parco macchine goriziane possa diventare elettrico”.
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