lo spettacolo
Quell’anno di scuola, la gioventù triestina di inizio Novecento a Gradisca
La rivisitazione, tratta dal lavoro di Giani Stuparich, racconta la Trieste di primo Novecento, della sua gioventù e del suo ambiente culturale.
Tratta da “Un anno di scuola” di Giani Stuparich, la produzione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia “Quell’anno di scuola” sarà in scena al Nuovo Teatro Comunale di Gradisca d’Isonzo martedì 23 gennaio, alle 21. L'adattamento e la regia sono di Alessandro Marinuzzi e vedrà protagonisti Ester Galazzi, Riccardo Maranzana e i giovani attori del progetto TeSeO del coproduttore e Teatro Stabile del Veneto.
“Quell’anno di scuola” è ambientato a Trieste, Impero austro-ungarico, nel 1909. Per la prima volta una ragazza ottiene l’accesso all’ottavo anno del Ginnasio comunale superiore, da cui il viatico per l’Università e per poter ambire all’indipendenza. Antesignana e coraggiosa, fragile e forte al tempo stesso, sola femmina ammessa in una scuola da sempre tutta maschile, Edda ambisce a essere considerata semplicemente come “uno fra i molti compagni di classe”, ma diviene suo malgrado l’incarnazione dolce e irriverente di un ideale femminile.
Così facendo, provoca inevitabilmente nei suoi nuovi giovani amici coetanei profondi turbamenti che in un vortice drammatico tra amore e morte accompagneranno la classe verso gli esami. Un profilo di donna che nella letteratura italiana del primo Novecento forse soltanto a Trieste si poteva immaginare.
«“Un anno di scuola” di Giani Stuparich è una struggente rivisitazione d’ispirazione autobiografica della Trieste di primo Novecento, della sua gioventù e del suo ambiente culturale, a pochi anni dallo scoppio di quella Prima guerra mondiale che cambiò molti destini collettivi e individuali, ma è anche uno strumento per mettere criticamente a confronto la società e i giovani di allora con quelli di oggi» spiega Alessandro Marinuzzi che rievoca i diversi punti di vista di una generazione di giovani studenti, alle soglie della maturità prima della Grande guerra.
Lo fa mettendoli a confronto con quelli di una compagnia di giovani attori e con le diverse generazioni viventi nel presente odierno, ma anche riconnettendoli con i suoi personali ricordi di adolescente al tempo della sua partecipazione all’omonimo film per la Rai realizzato da Franco Giraldi nel 1977. Fu il più giovane attore del cast, nel ruolo di Momi. Prevendite un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.
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