Un quarto di secolo dalla rinascita della Madonna del Preval di Mossa, il luogo sacro di Papa Wojtyla

Un quarto di secolo dalla rinascita della Madonna del Preval di Mossa, il luogo sacro di Papa Wojtyla

L'anniversario

Un quarto di secolo dalla rinascita della Madonna del Preval di Mossa, il luogo sacro di Papa Wojtyla

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 23 Dic 2020
Copertina per Un quarto di secolo dalla rinascita della Madonna del Preval di Mossa, il luogo sacro di Papa Wojtyla

Le monache clarisse di Gorizia omaggiano i 25 anni del santuario con un suggestivo presepe inaugurato pochi giorni fa.

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Risalente addirittura al Trecento, il santuario della Madonna del Preval è certamente uno dei luoghi sacri più simbolici del Goriziano. A renderlo ancora più suggestivo è la presenza della statura della Vergine, data XV secolo e ammantata di una storia importante. In un anno così turbolento come quello che sta per concludersi, sono state poche le occasioni per celebrare i 25 anni dalla ricostruzione e consacrazione del luogo e dell’incoronazione della rappresentazione dall’arcivescovo padre Antonio Vitale Bommarco, su mandato e con l’autorità apostolica di Papa Giovanni Paolo II. Un anniversario importante che non è passato in sordina per il Natale.

Le monache clarisse di Gorizia, infatti, hanno deciso di allestire nella chiesa parrocchiale di Mossa - comune nel quale si trova appunto il Preval - il loro annuale presepe, non potendolo far ammirare ai fedeli nel loro convento in città, a causa delle restrizioni anti-Covid. La loro rappresentazione della natività, quindi, ha ricreato il celebre santuario con una meticolosa dovizia di particolari. “Il santuario ha sempre avuto un ruolo importante per tutto il Goriziano - spiega don Moris Tonso, parrocco di Mossa -, perché rappresenta un punto di riferimento importante per la nostra vita di fede. Qui, diverse generazioni si sono rivolte a Maria per chiedere il suo aiuto e protezione”.

Tra questi, ci fu anche il Pontefice Karol Wojtyla, che vi si fermò in preghiera in occasione del suo viaggio a Gorizia nel 1992. “Il Papa - ricorda don Moris - sostò anche davanti al santuario ed è proprio per questo che questa immagine della Madonna assume un significato ancora più profondo”. A causare il declino del luogo di culto nella seconda metà del Novecento fu la sua posizione sul confine con la Jugoslavia, per poi rinascere alla fine del secolo e negli anni successivi. Lo stesso Pontefice omaggiò l'antica statua di Maria e benedì la pietra angolare dell'erigendo santuario, conferendo allo stesso il nuovo titolo di "Santa Maria Regina dei Popoli”.

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