I progressisti lanciano «Il Monfalconese», mensile che andrà casa per casa

I progressisti lanciano «Il Monfalconese», mensile che andrà casa per casa

L'idea

I progressisti lanciano «Il Monfalconese», mensile che andrà casa per casa

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 28 Gen 2023
Copertina per I progressisti lanciano «Il Monfalconese», mensile che andrà casa per casa

I contributi saranno aperti a tutti i cittadini. Il direttore, Gabriele Polo, punta il dito sulla libertà di stampa in Italia.

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“Non c’è la volontà di sostituirsi a nessuno, peccheremmo di presunzione, ma crediamo alla pluralità dell’informazione: più voci, più democrazia”. Questo, in estrema sintesi, il contenuto della presentazione del nuovo periodico mensile “Il Monfalconese”, nato dall’Associazione Culturale e Politica Officina di Ideali Progressisti per Monfalcone.

Un’idea sorta dopo la nascita del sodalizio, a metà novembre 2022, e che vedrà la direzione di Gabriele Polo, già direttore del Manifesto e nativo di San Canzian d’Isonzo. Una squadra, poi, coadiuverà i contributi che, come specificato da Davide Strukelj, “sono aperti a tutti i cittadini, sia della città che del mandamento”. In particolare, saranno Cinzia Benussi e Caterina Falchi a coordinare i lavori mentre a Manlio Comar sarà affidata la segreteria di amministrazione e a Omar Greco la distribuzione. In amministrazione ci sarà lo stesso Strukelj con Paolo Polli.

Il sodalizio, va detto, nasce prima delle primarie per scegliere il candidato del centrosinistra che, a ottobre 2022, ha sfidato il sindaco, allora uscente, Anna Maria Cisint. Dall’associazione, come detto, ora nasce il nuovo periodico che, per il suo primo numero, in otto pagine, ha voluto parlare di mondo industriale cittadino, di istruzione e della visione amministrativa del territorio monfalconese. 

Nel suo intervento da remoto il direttore Polo ha voluto ricordare la “situazione drammatica della libertà di stampa nel nostro Paese, che è al 58esimo posto a livello internazionale secondo il World Press Freedom Index”. Polo ha specificato di aver accettato di diventare direttore “per consentire ancor più democrazia con una voce in più sul territorio che amo”, parlando, poi, di “autocensura, che è una grave ferita per la stampa”, ovvero “quando il giornalista si zittisce autonomamente per non urtare il politico di turno o l’editore”.

Un periodico aperto ai contributi di tutti i cittadini, dunque, mentre, per rioni, sarà anche distribuito casa per casa. “Abbiamo pensato a una tiratura di 1.500 copie totali – ha spiegato Omar Greco – delle quali cinquecento andranno nei luoghi di aggregazione, dai bar alle biblioteche, mentre il resto sarà distribuito in alcune vie che abbiamo individuato per ogni rione che li riceverà a turno”, così Greco.

Per ora i contributi saranno solamente in italiano ma i responsabili non negano la possibilità di allargare la platea anche a contributi in lingua slovena e, in futuro, anche in bengalese: “Non precludiamo la possibilità – sottolineano – anche se, vivendo solo di volontariato, è difficile gestire la continuità dei collaboratori”.  

Foto di Imelda Lamaj. 

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