Procura e Tribunale di Gorizia senza nuovi arrivi, pronta l'ispezione del Ministero

Procura e Tribunale di Gorizia senza nuovi arrivi, pronta l'ispezione del Ministero

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Procura e Tribunale di Gorizia senza nuovi arrivi, pronta l'ispezione del Ministero

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 27 Mar 2024
Copertina per Procura e Tribunale di Gorizia senza nuovi arrivi, pronta l'ispezione del Ministero

Gli uffici di via Nazario Sauro restano ancora esclusi dallo scorrimento della graduatoria, i sindacati annunciano nuove azioni per chiedere risposte.

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Arriva un nuovo scorrimento della graduatoria per i Distretti di Corte di Appello, ma nella lista Trieste - e di conseguenza Gorizia che vi rientra - non compare. Una mancanza che ha fatto ulteriormente infuriare i sindacati, che da un anno e mezzo hanno aperto una vertenza per la carenza di organico presso il Palazzo di giustizia di via Nazario Sauro. Il tutto alla vigilia dell’ispezione del ministero di Giustizia attesa tra fine aprile e inizio maggio, che metterà sotto esame l’attività svolta in questi anni dagli uffici.

«È l’ennesimo sgarro che ci viene fatto - commenta Enrico Acanfora, segretario della Confsal-Unsa (nella foto in basso) - è demoralizzante. Abbiamo ottenuto solo qualche pannicello caldo con assunzioni temporanee in Procura, ma le assegnazioni vengono fatte in altre sedi». In questo caso, lo scorrimento prevede l’assegnazione di «400 unità di personale non dirigenziale a tempo indeterminato per il profilo di Direttore» per le piazze di Catanzaro, Firenze, Lecce, Messina, Perugia, Potenza e Reggio Calabria. «Non capisco le logiche» aggiunge Acanfora.

La mobilitazione è portata avanti in modo unitario da Confsal-Unsa, Cgil e Cisl, organizzando anche assemblee all’esterno degli uffici giudiziari. Ora, le sigle stanno ipotizzando ulteriori iniziative: «Ho promesso ai lavoratori - rileva Acanfora - di fare qualcosa alla vigilia dell’ispezione. Verso metà aprile, la mia intenzione è organizzare un’assemblea all’interno del palazzo per fare il punto della situazione e riprendere le attività all’esterno». Una mossa per mostrare agli ispettori che arriveranno lo stato in cui si trova l’istituzione.

«Oltre ai cancellieri esperti - elenca l’esponente della Confasal-Unsa - servirebbero dirigenti, assistenti giudiziari, funzionari, direttori amministrativi… tutte figure che mancano. Pensionamenti già ci sono stati e altri sono attesi, tanto che in Tribunale andrà via a breve la funzionaria responsabile». C’è poi la situazione dei Giudici di pace, su cui gravano le incombenze legate al Centro per il rimpatrio (Cpr) di Gradisca d’Isonzo: «Il personale o preparo le udienze o lavora sui rimpatri». I sindacati lamentano però di non essere stati ancora ascoltati.

Attualmente, sono circa una dozzina le persone che lavorano in Procura (grazie al nuovo personale a tempo determinato), a fronte di una pianta organica di 29 unità; in Tribunale si arriva a 13/14 persone ma ne servirebbero 38, accusa ancora Acanfora: «Considerando malattie e pensionamenti, la situazione è deprimente». Al momento l’ipotesi dello sciopero rimane esclusa, sperando che i risultati dell’ispezione possano ulteriormente portare alla luce le difficoltà quotidiane della sede goriziana: «Malgradi le carenze, i lavoratori si stanno adoperando per mostrare che comunque si lavora».

Cosa può comportare però un risultato negativo dall’ispezione? Il sindacalista mette le mano avanti: «Non può comportare un rischio chiusura, questa si decide a livello politico com’è accaduto con Tolmezzo. Farà accendere ancora di più i fari del ministero su Gorizia. Noi abbiamo proclamato lo stato d’agitazione perché i lavoratori non sono messi in condizione di lavorare bene». Le verifiche del dicastero, che coinvolgeranno anche gli altri uffici giudiziari del resto della regione, dureranno circa un mese. Durante questo periodo, peraltro, saranno limitate anche le ferie del personale.

Foto Tibaldi

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