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Primo maggio a Monfalcone, in piazza con paure e timori per il lavoro

In piazza senza corteo, paura per gli effetti della guerra sul tessuto economico.
La manifestazione provinciale in occasione dellaFfesta del lavoro è tornata a Monfalcone dopo 30 anni. Nessun corteo ha interessato la città, ma le tre sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil hanno chiamato a raccolta molte persone che hanno manifestato direttamente in piazza della Repubblica. Buona la risposta anche se secondo gli addetti ai lavori si poteva fare di più. Il salotto buono della città era pieno a poco più di metà.
Sul palco, allestito davanti la scalinata Granatieri, erano presenti molti dei sindaci del Mandamento e di altre località provinciali. Dopo il saluto delle autorità presenti, ha avuto inizio il comizio sindacale con vari interventi a nome di Cgil-Cisl-Uil. L'intervento conclusivo è stato quello di Alberto Monticco, segretario regionale dell'Ufficio scolastico regionale del Friuli Venezia Giulia. Nel pomeriggio dopo le 14, altre manifestazioni hanno interessato il rione operaio di Panzano, in piazzetta Esposti amianto.
Il rappresentante regionale della Cisl ha espresso la sua preoccupazione per le ripercussioni della guerra sullo scenario economico e occupazionale del Fvg. "Uno scenario – ha detto Monticco – caratterizzato da eccellenze produttive di valore mondiale come Fincantieri, Wartsila, Danieli, Electrolux, ma anche da un tessuto economico fatto di piccole e piccolissime imprese che hanno subito il peso economico derivante dalla pandemia".
"Dobbiamo fare quadrato rispetto alla possibilità di perdere pezzi importanti di attività industriale come potrebbero Flex o alcuni comparti di Wartsila, senza pensare che l’arrivo di realtà importanti come Bat a Trieste basti a risolvere i problemi" ha concluso il sindacalista. Il sindaco Anna Maria Cisint ha invece deciso di non parlare sul palco questa mattina, "perché desidero che l’attenzione sia rivolta, tutta e senza polemica alcuna, ai lavoratori e al mondo del lavoro" ha spiegato poi.
Nel suo saluto, la prima cittadina ha quindi evidenziato che la città "è onorata di ospitare la manifestazione provinciale del Primo maggio, Festa del lavoro, perché esso nel nostro territorio è il segno indissolubile del sacrificio e del riscatto sociale, della fatica e dei successi che hanno da sempre connotato la nostra storia. Qui più che altrove, il lavoro rappresenta un valore essenziale di sviluppo di cui sono stati protagonisti, e continuano a esserlo, generazioni e generazioni di maestranze, tecnici e operai".
"Qui più che altrove, ancora oggi purtroppo, siamo segnati dalle tragiche conseguenze che si determinano quando lo sviluppo economico non rispetta le regole della dignità e dei diritti e quindi non dobbiamo smettere di lottare per la tutela della salute". Ha quindi rimarcato come la città bisiaca sia quella "con la percentuale più alta d’Italia di morti per amianto", ponendo il focus su "lo sfruttamento salariale e contrattuale che continua a basarsi su norme non più accettabili".
Ha quindi ricordato il Patto per il lavoro sottoscritto tra amministrazione e le principali sigle, "mettendo assieme anche tutte le parti imprenditoriali" e ponendo "come obiettivo di incidere e cambiare quei modelli produttivi che guardando più ai profitti che ai diritti calpestano i principi di dignità patrimonio di ogni lavoratore". Dopo i vari interventi, terminati prima di mezzogiorno, la piazza si è riempita di musica con il concerto a cura della band “Pop soul and more: Enigma”.
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