Ecco i presepi più originali a Monfalcone e Ronchi, tradizioni di famiglia

Ecco i presepi più originali a Monfalcone e Ronchi, tradizioni di famiglia

DA VISITARE

Ecco i presepi più originali a Monfalcone e Ronchi, tradizioni di famiglia

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 27 Dic 2022
Copertina per Ecco i presepi più originali a Monfalcone e Ronchi, tradizioni di famiglia

C'è chi si è ispirato agli incendi sul Carso, chi mostra la collezione giunta da tutta Italia. Ecco dove.

Condividi
Tempo di lettura

Anche per questo Natale, tra Ronchi e Monfalcone, non mancano le attenzioni di curiosi e appassionati per l’allestimento di alcuni presepi nei cortili delle locali famiglie o in luoghi significativi per le varie realtà cittadine. Partiamo da Monfalcone dove, nel rione che fa capo a via Romana, al civico 215 spicca il presepe esterno situato nel giardino dei coniugi Silva Mauro e Sergio Leban. Si tratta una tradizione che marito e moglie portano avanti da dieci anni.

Sono quaranta le statuine che lo compongono e che sono state costruite da diversi artigiani d’Italia. “La natività è un segno della nostra identità cristiana ma soprattutto un segno di speranza e di pace per il mondo intero” ci spiega la signora Silva. Sono tanti i curiosi che fanno visita alla natività illuminata a festa per tutto il periodo natalizio. E ancora i coniugi: “L’evento di una nascita è sempre un nuovo punto di inizio per tutti, piccoli e grandi”.

Anche in casa, Silva ha una raccolta di presepi da collezione provenienti da tutta la Penisola: Cassino, Amalfi, Napoli e Sorrento sono solo alcune delle località dove Silva e Sergio hanno acquistato i piccoli simulacri della natività. Un’altra eccellenza locale è poi rappresentata dal “presepe attualizzato” della famiglia Dessenibus che ogni anno a Ronchi dei Legionari propone un tema nel quale contestualizzare la nascita di Gesù. In questa edizione, l’opera si presenta molto essenziale ma di grande impatto facendo riferimento ai tristi momenti vissuti durante la scorsa estate nei nostri territori.

Il tratto originale dell’opera di quest’anno ha fatto luce sugli incendi che hanno colpito il Carso nel luglio scorso. In primo piano si vede un cortile racchiuso tra delle antiche case in pietra. Qui sono tre le generazioni che si possono notare: un neonato assieme ai suoi genitori e ai suoi nonni. Luigi Dessenibus, autore dell’opera, si è ispirato all’abitato di Devetaki, località del comune di Doberdò del Lago ai piedi del Brestovec. “Dopo i devastanti incendi di quest’estate, Gesù nasce tra la natura che inizia a rifiorire… un segno di speranza” descrive Dessenibus.

Quest'ultima ringrazia chi si prende cura della casa comune e che guarda con una progettualità di sistema al futuro di tutti. Non si può infine non menzionare il presepio in movimento con voce narrante costruito da Corrado Gon nella chiesa antica di Santa Domenica a Selz, frazione ronchese. La rassegna è giunta alla sua 42^ edizione. Sono qualcosa come 450 le figure animate azionate da un motore meccanico. Un grande classico e che non tramonta mai. Il presepe di Gon sarà visitabile fino al prossimo 22 gennaio dalle 10.30 alle 12 e dalle 14.30 alle 17.30.

Foto di Salvatore Ferrara

Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) la redazione de Il Goriziano è contattabile al +39 328 663 0311.

Articoli correlati
...
Occhiello

Notizia 1 sezione

...
Occhiello

Notizia 2 sezione

...
Occhiello

Notizia 3 sezione

×