Presentato a Vipulzano il progetto KonFin, vino e vigne senza confini

Presentato a Vipulzano il progetto KonFin, vino e vigne senza confini

DAL 17 GIUGNO

Presentato a Vipulzano il progetto KonFin, vino e vigne senza confini

Di Daniele Tibaldi • Pubblicato il 11 Giu 2024
Copertina per Presentato a Vipulzano il progetto KonFin, vino e vigne senza confini

Al Konvin andrà in scena alle 19 di ogni lunedì sera, a cominciare dal prossimo 17 giugno. Si sperimenterà la cooperazione tra settore artistico e quello enogastronomico.

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Percorrendo la Strada del Vino tra le località di Giasbana, in Italia, e Vipulzano (Vipolže), in Slovenia, ad un certo punto ci si imbatte nel confine di Stato. Da una parte c’è il Collio, con il santuario della Madonna del Preval, dall’altra la Brda – il Collio sloveno – dominata dal castello rinascimentale di Vila Vipolže. Ma colline e vigneti dominano incontrastati il paesaggio e, se non fosse per la segnaletica in due lingue e stili diversi, si farebbe fatica a capire di trovarsi, neanche una manciata di metri più avanti in uno Stato diverso.

Lungo quella strada, infatti, il confine è una realtà relativamente recente, che risale solo al secondo dopoguerra. Da allora, gli anni della Guerra fredda sono stati i più difficili. Sono quelli che hanno visto sorgere dogane e inquietanti torri di guardia, presidiate dai graniciari – le guardie confinarie della Jugoslavia – più attenti a dissuadere i propri concittadini dall’oltrepassare la frontiera tra l’Est e l’Ovest, che a controllare quanto accedeva oltre di essa. Oggi la situazione è radicalmente diversa. Entrambi i Paesi sono membri dell’Unione Europea e, nonostante la sospensione di Schengen da parte dell’Italia negli ultimi mesi, i controlli in questo tratto di confine sono quasi inesistenti.

Le storie di confine diventano spettacolo
Accanto all’edificio che ospitava la dogana slovena si trova il winebar Konvin, un piccolo bistrot dal sapore moderno e rustico allo stesso. Un luogo emblematico per la sua posizione, i cui gestori Goran Nemec e Borut Ličen, grazie al progetto “Konfin”, hanno ottenuto dal Gect Go uno dei contributi “Small project funds” previsti dal programma Interreg Ita-Slo a sostegno della Capitale europea della cultura 2025. Il progetto, che coinvolge anche il locale di Nova Gorica Fabrika e l’ex ferramenta Krainer di via Rastello 43 (Gorizia), mira a sviluppare, attraverso la cooperazione transfrontaliera di partener sloveni e italiani, delle esperienze innovative inerenti sia al settore artistico, sia a quello enogastronomico.

La prima di queste esperienze si chiama “Storie di confine” e si svolgerà proprio accanto alla dogana ai piedi di Vila Vipolže. Al Konvin andrà in scena alle 19 di ogni lunedì sera, a cominciare dal prossimo 17 giugno, uno spettacolo recitato sia in lingua slovena, sia in inglese per i turisti. La compagnia teatrale Zavod Scaramouche, con due attori e un pianista, racconterà storie di lavoro, costruzione, felicità, paura e soprattutto ingegnosità. Il trait d’union sarà il confine, inteso non solo come ostacolo, ma anche come vantaggio e opportunità: una preziosa testimonianza storica del turbolento XX secolo.

Il tutto sarà accompagnato da una cena che – a giudicare da un menù composto esclusivamente da prodotti locali di alta qualità – si preannuncia deliziosa. Al prezzo di 35 euro, bevande incluse, si potrà degustare un antipasto (frittata del Collio, prosciutto Osvaldo stagionato per 24 mesi, olio d’oliva del Collio), la tradizionale “Peka” di carni, patate e verdure cotte in una teglia speciale di terracotta coperta dalla brace, e il dessert a base di strudel di ciliege. Le serate proseguiranno fino al 15 luglio, dopodiché saranno sospese per ricominciare dopo Ferragosto, il 19. L’ultimo evento in programma si terrà lunedì 9 settembre per un totale di nove appuntamenti.

Dal confine a via Rastello e piazza Bevk
Non mancheranno, però, iniziative anche nei centri di Gorizia e Nova Gorica. Marco Treu – direttore artistico del progetto per la parte progettuale concernente Casa Krainer – anticipa che la sera del 24 agosto via Rastello sarà animata da un esperimento inedito. «Sarà una cosa mai fatta prima – garantisce Treu – volta a raccontare non solo la storia di quella via, ma anche del Goriziano».  Stando alle sue prime indicazioni, lungo la strada saranno disposti tavoli per 60 persone. Dopo un aperitivo in Casa Krainer – durante il quale il proprietario Eugenio Perissutti illustrerà la storia dell’antica ferramenta – ai commensali sarà proposto un menù, sempre a base di prodotti locali, a cura della chef Chiara Canzoneri.

Il tutto sarà accompagnato non solo da un Dj set, ma anche dall’esibizione di una piccola orchestra di violoncelli. L’iniziativa sarà poi riproposta nell’estate del 2025.
Resta ancora tutto da scoprire, invece, il coinvolgimento di Fabrika, il pub ristorante nella centralissima piazza Bevk (Bevkov trg) di Nova Gorica noto per i propri ricercati hamburger. È chiaro, intanto, che è proprio il triangolo composto dai due locali nel cuore delle due Gorizie e con il vertice al confine nel Collio-Brda, a costituire la ricetta del successo di questa iniziativa.

Lo ha confermato lo stesso vicedirettore del Gect Tomaž Konrad, presente anche lui, ieri, alla presentazione del progetto: «Questi imprenditori hanno colto perfettamente lo spirito del nostro bando e, più in generale, di Go!2025. Sono idee che meritano di essere premiate perché hanno un grande potenziale per lo sviluppo integrato del territorio. La scommessa, infatti, è che la collaborazione tra realtà imprenditoriali del Goriziano transfrontaliero come queste si rafforzi, continuando ben oltre l’anno della Capitale europea della cultura».

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