Parte il cantiere per la nuova centrale a gas, ritorna la paura a Sant'Andrea

Parte il cantiere per la nuova centrale a gas, ritorna la paura a Sant'Andrea

la protesta

Parte il cantiere per la nuova centrale a gas, ritorna la paura a Sant'Andrea

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 02 Ago 2021
Copertina per Parte il cantiere per la nuova centrale a gas, ritorna la paura a Sant'Andrea

Avviato il cantiere per realizzare l'impianto, ma molti sono contrari. Flash mob davanti i cancelli per chiedere lo stop.

Condividi
Tempo di lettura

Ritorna forte la preoccupazione a Sant’Andrea per la centrale a gas in costruzione. Ieri, infatti, un gruppo di persone ha partecipato a un flash mob davanti ai cancelli dell’area (nella foto), protestando contro il cantiere che sta prendendo il via in questi giorni. Un’azione che segue quelle fatte già in questi ultimi anni, soprattutto dopo che il ministero dell’Ambiente non ha ritenuto necessario sottoporre a procedura di Valutazione di impatto ambientale (Via) il progetto della Tai energy spa. Era l’estate 2018 e, un anno dopo, la Regione ha rilasciato il decreto autorizzativo, nonostante l'accessa protesta di abitanti e comitati.

A preoccupare la popolazione, oltre all’impianto in sé, è anche la sua potenza: “Hanno dichiarato che sarà di 148 Mega Wat - spiega Romana Leban del comitato EkoŠtandrež - ma è previsto che, in alcuni momenti, andrà anche oltre questa misura. Però è stato riportato questo dato per non dover passare per la Via. Inoltre, l’amministrazione comunale non ha fatto nulla per opporsi, al contrario di Monfalcone che si è opposta alla riconversione di quella a carbone”. Il riferimento è al progetto dell’impianto A2A, mentre i timori goriziani sono legati anche al fatto che la zona è vicina in linea d’aria alle abitazioni, in una laterale di via Gregorcic.

“Sfido chiunque - prosegue Leban - ad essere felice avendo una centrale simile alla soglia di casa”. C’è poi il tema dei rumori, con molti che lamentano una situazione già esasperata dal funzionamento di quella a oli vegetali, mentre “l’aria non è più quella di 30 anni fa. Ci sono continui, cattivi odori e la gente, sommate tutte queste cose, è preoccupata per il futuro”. L’esponente del comitato evidenzia quindi che la qualità della vita nel quartiere è scesa parallelamente al valore degli immobili, “fino al 30% in meno del valore di mercato”. Due anni fa, peraltro, venne fatta una petizione rivolta al Comune, che raccolse oltre 1600 adesioni.

L’obiettivo era richiedere una variante al piano regolatore, affinché “in futuro non vengano ricostruite industrie insalubri nella zona di Sant’Andrea”. Tema rinviato al prossimo piano regolatore, in fase di progettazione, ma le preoccupazioni dei locali rimangono. Per questo, quindi, il gruppo si è radunato davanti all’area, organizzando tutto all’ultimo minuto. Ora, quindi, si studiano nuove iniziative di protesta, a partire da un’assemblea pubblica in programma il 10 agosto. Un appuntamento aperto a tutti, non solo goriziani ma anche a chi vive a Savogna o nella altre zone limitrofe: “l’inquinamento non ha confini, arriva dappertutto”.

Seguirà quindi una passeggiata fino al sito interessato. Nella stessa zona, peraltro, fino a un decennio fa esisteva già un altro impianto a gas, poi trasferitosi all’estero. Leban, infine, respinge l’idea che questa nuova realtà porterà posti di lavoro: “Sarà tutto telegestito, al massimo ci saranno sei od otto persone impiegate. Un impatto ambientale del genere vale la pena per questo solo ritorno economico? Sarà in azione solo in alcuni momenti, peraltro, non si potrà fare teleriscaldamento o dare energia al quartiere. È solo speculazione ai danni di una comunità come quella slovena, già penalizzata dallo smantellamento dell’economia locale”.

Sul tema è intervenuto anche il collettivo "Mi smo tu-Noi siamo qui", che in una nota commenta che "non solo il progetto della centrale termoelettrica a gas è stato autorizzato, ma si è nei fatti confermato l’atteggiamento del pubblico interlocutore di indifferenza ed elusione rispetto le istanze collettivamente presentate". Rimarca quindi che "la mobilitazione prosegue e tutte le fasi dei lavori per la realizzazione della centrale saranno monitorati, organizzando parallelamente eventi pubblici di informazione e sensibilizzazione su specifiche problematiche: prime fra tutte, le emissioni in atmosfera, l’inquinamento acustico, lo spreco termico, l’irrilevanza della ricaduta occupazionale".

Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) +39 328 663 0311.

Articoli correlati
...
Occhiello

Notizia 1 sezione

...
Occhiello

Notizia 2 sezione

...
Occhiello

Notizia 3 sezione