Mossa ringrazia Marilena Persoglia, a lei il premio San Marco in Preval

La celebrazione ha visto la partecipazione dei sacerdoti del Collio italiano e sloveno, il premio all'anima del club Acat Aurora 125.

Una cerimonia dedicata alla comunione: fra diverse comunità ecclesiastiche, all’interno della chiesa, in famiglia, nel proprio Paese, nell’associazionismo. A guidare stamattina la messa in occasione della Festa di San Marco Evangelista nel santuario del Preval, a Modds, è stata proprio questa parola d’ordine: l’unione che va ricercata in ogni assemblea di persone e che deve in primis manifestarsi nello stare insieme, vero significato dell’amore. Come da tradizione, la celebrazione ha visto la partecipazione dei sacerdoti del Collio sloveno che hanno officiato assieme a don Morris Tonso e don Maurizio Qualizza.

Entrambi lieti di avere accanto soprattutto don Gašpar, novantatreenne parroco emerito di Medana, che negli ultimi anni aveva mancato questa occasione a causa della pandemia. Accanto a loro, il decano di Biljana, il suo omologo di Šmartno e il vicario di Nova Gorica sono stati accolti dal parroco di Mossa in uno spirito di condivisione che ben si adatta alla dedicazione del piccolo santuario, intitolato a Santa Maria Regina dei Popoli. La cerimonia liturgica è stata però solo il primo momento dei festeggiamenti dedicati a San Marco, figura fondamentale per il nostro territorio per esservi giunto come evangelizzatore.

Lui stesso individuò Ermagora come primo vescovo aquileiese, carica di cui è stato investito a Roma direttamente da San Pietro. A conclusione della celebrazione eucaristica, infatti, si è tenuta la consegna del premio San Marco con cui l’amministrazione comunale di Mossa intende ringraziare persone che si siano distinte a favore del bene del Paese. Il riconoscimento è andato a Marilena Persoglia per essersi spesa da quarant’anni in modo incondizionato nel mondo del volontariato, abbracciando in particolare la causa del club Acat Aurora 125, fondato assieme a don Fausto Furlanut che intuì subito il valore civile dell’iniziativa.

Formatrice e insegnante all’interno dell’associazione, Maria Grazia ha garantito la sua presenza continua nel club nella consapevolezza dell’importanza di ogni incontro come possibile momento di cambiamento in situazioni di estrema delicatezza e fragilità. Semplici i valori che ha contribuito a sostenere nell’associazione, come l’amore, la solidarietà e la comprensione, pilastri fondamentali del benessere della persona. «Proprio grazie a questo approccio – ha sottolineato la sindaco Emanuela Russian – molte persone sono state in grado di riappropriarsi della propria vita, segno che si tratta di un modo d’agire che non si basa sull’improvvisazione ma su un percorso di studio e approfondimento».

«Quando pensiamo ai risultati di questi quarant’anni, dobbiamo ricordare che al club Aurora non si sono avvicinate solo persone di Mossa ma anche di territori limitrofi e questa è senza dubbio un’ulteriore garanzia di affidabilità e attestazione di stima. Poi, se pensiamo all’associazione, pensiamo indissolubilmente a Maria Grazia anche se lei è sempre portata a fare un passo indietro e quando parla dei traguardi raggiunti, non li considera vittorie personali ma ne rende merito a tutti i volontari del club». Dopo la consegna della targa, la cerimonia si è spostata sul sagrato della chiesa per la tradizionale benedizione della campagna.

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