Hazanavicius porta gli Oscar all'Amidei, «amo il cinema italiano»

Inaugurata la 41esima edizione, Oleotto svela: «A ottobre nuova troupe in città»

“Sono felice ancor di più perché il premio è italiano: amo l’italia, camminare per questo Paese, vedere le persone, mangiare, ma soprattutto amo il cinema italiano” le parole del pluripremiato regista francese Michel Hazanavicius, ieri sera sul palco della 41esima edizione del premio Sergio Amidei di Gorizia. Piazza Vittoria ha così accolto decine di spettatori per la premiazione e la visione del film muto The Artist, vincitore del Premio Oscar come miglior film, regia, attore protagonista, costumi e colonna sonora, oltre ad essere stato candidato anche per attore non protagonista e sceneggiatura originale.

Non sono mancati i ringraziamenti del sindaco Rodolfo Ziberna, salito sul palco per portare i saluti della città: “Gorizia è una città in festa, con il Premio Amidei, Verdid’Estate, il concorso Seghizzi, Note in città... Sappiamo quanto sia importante investire sulla cultura e in particolare sul cinema - ha aggiunto -, colonna importante e portante della futura Capitale europea della cultura nel 2025”, il breve intervento del primo cittadino. A seguire le parole di Massimiliano Smeriglio, coordinatore della Commissione per la cultura e l’istruzione del Parlamento europeo, che in un video ha ricordato l’importanza di tali iniziative per avvicinarsi al traguardo del 2025.

Il tutto continuando a portare bellezza e valore ad un confine nel passato tracciato da una cortina di ferro. “Il festival è l’espressione del dialogo tra due realtà che si incontrano” sono state le parole di Francesco Donolato, presidente dell’associazione culturale Premio Amidei. Ha seguito la proiezione dello spot firmato dalla regia di Matteo Oleotto, regista goriziano, che si detto onorato di aver potuto portare tale omaggio alla sua città, oltre ad anticipare un nuovo progetto cinematografico che ad ottobre avrà luogo a Gorizia. Sul palco, per la consegna del premio Francesco Ranieri Martinotti, presidente Anac e la sceneggiatrice Doriana Leondeff.

“Un premio ottenuto per la capacità di sperimentare con un metodo innovativo, con un nuova visione sul cinema francese, con originalità e uno specialissimo senso dell’umorismo”, le complimentazioni di Martinotti nel momento della consegna dell’ambito premio. “Il cinema italiano è per me un punto di riferimento, come una famiglia della quale fai parte” si è espresso il vincitore, che con ironia ha continuato: “amo talmente tanto il cinema italiano che non capisco perché abbiate dato questo premio a me, perché avete già tutto a casa vostra”.

Una peculiarità di The Artist, uscito nel 2011, è il suo essere un film muto in un’epoca di cinema contemporaneo: motivo per il quale il ruolo di sceneggiatore potrebbe sembrare secondario, non essendoci battute parlate: “Ma la cosa più difficile di un film muto è proprio scriverne la scenografia” ha spiegato Hazanavicius, che del film è regista e sceneggiatore. È riuscito a creare una pellicola che riesce ad unire il cinema hollywoodiano anni Venti ad un sapore europeo, con la grandissima capacità di valorizzare due grandi divi dello schermo, Bérénice Bejo - presente all’evento goriziano - e Jean Dujardin.

Il festival continuerà fino al 20 luglio, portando sugli schermi goriziani grandi firme cinematografiche e numerosi ospiti d’alto livello. Oggi alle 18, peraltro, lo stesso Hazanavicius incontrerà il pubblico in Sala 2 del Kinemax insieme a Roy Menarini e Paolo Mereghetti. Alle 20, in Casa Krainer, Salvatore De Mola e Matteo Oleotto parleranno invece di sceneggiatura, mentre alle 21.15 andrà in scena Scompartimento n.6, titolo in concorso per il riconoscimento firmato da Andris Feldmanis, Livia Ulman e Juho Kuosmanen.

Foto Daniele Tibaldi

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