Preghiere nel penultimo venerdì di Ramadan, fedeli nell'ex Hardi a Monfalcone

Preghiere nel penultimo venerdì di Ramadan, fedeli nell'ex Hardi a Monfalcone

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Preghiere nel penultimo venerdì di Ramadan, fedeli nell'ex Hardi a Monfalcone

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 29 Mar 2024
Copertina per Preghiere nel penultimo venerdì di Ramadan, fedeli nell'ex Hardi a Monfalcone

Diversi fedeli sono tornati nel centro culturale di via Duca d’Aosta per la preghiera, venendo dirottati anche nell'ex Hardi. La posizione di Rejaul Haq Raju.

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Sabato scorso, il Tribunale amministrativo regionale del Friuli Venezia Giulia ha accolto il ricorso dell’associazione Baitus Salat di Monfalcone, relativo all’ordinanza del 7 dicembre 2023 con cui il Comune aveva inibito l’uso dell’area di pertinenza dell’ex discount Hardi di via Primo maggio. Il provvedimento dell'ente locale sull'edificio acquistato dal Centro è stato dunque annullato nella parte in cui inibisce l’accesso all’area esterna di pertinenza dell’immobile dell’associazione ricorrente, e ne vieta l’utilizzo. Resta fermo, invece, il divieto di utilizzo dell’edificio, «allo stato privo di certificato di agibilità», come stabilito alla sentenza.

Il penultimo venerdì di Ramadan in città
Come già avvenuto venerdì scorso, anche oggi si sono svolte le preghiere del Ramadan al centro culturale di via Duca d’Aosta dove, poco prima di mezzogiorno, ordinatamente i fedeli si sono recati. Una volta raggiunto il “massimo” della capienza nella sala, gli altri fedeli sono stati “dirottati” su via Primo maggio (nella foto). Del resto, l’annuncio era già stato dato ieri sera da Rejaul Haq Raju.

Attorno alle 12.15, sull’arteria di accesso alla città c’è molto traffico ma i fedeli musulmani arrivano pacificamente a piccoli gruppi. Sul portone d’ingresso dell’ex Hardi ci sono due volontari del Baitus Salat che gestiscono gli ingressi al piazzale. Qui incontriamo anche Haq, responsabile del centro di via don Fanin. L’esponente della comunità islamica esprime le sue critiche su due dei siti alternativi proposti dal Comune per la preghiera quotidiana in quanto «non adeguati ad un periodo prolungato».

«Quei luoghi potrebbero essere un’eccezione per una volta l’anno – continua Haq – siamo cittadini onesti, l’amministrazione ci dia la possibilità di adeguare le nostre strutture». Intanto, in via Primo maggio arrivano fedeli di entrambi i centri. «Prima di comprare qui nel 2013 – spiega il referente – abbiamo ricevuto l’ok dal Comune per aprire il centro culturale. Alla fine dello stesso anno, l’immobile è stato dichiarato inagibile e ci siamo trasferiti in via don Fanin. Il piano regolatore è cambiato nel 2018». E ancora Haq: «Io ho sempre collaborato con il sindaco Cisint, ma le promesse che ci sono state fatte nel tempo non sono state rispettate».

La “questione Bocciodromo”
In merito all’opzione Bocciodromo, gestito dall'Ar Fincantieri, come sede di preghiera che potrà ospitare al massimo 99 persone, Haq ha affermato: «Può andar bene se è disponibile 24 ore su 24 in quanto abbiamo cinque turni di preghiera: uno alle 4.30 del mattino, alle 12.30, alle 15.30, dopo il tramonto e, ancora, un’ora e mezza dopo il calar del sole».

La preghiera nel piazzale dell’ex Hardi
Mentre intervistiamo Rejaul, apprendiamo che sono circa 400 i presenti al rito. La predicazione è affidata all’Imam Mohammad Belal Hossain. Su un’area di 1840 metri quadri complessivi – di cui 480 sono occupati dall’edificio fatiscente e pericolante – secondo il referente del centro possono ritrovarsi più di mille persone. Le donne pregano a casa anche se viene specificato che «nel progetto originario del centro ci sarebbe un posto adatto ad accoglierle assieme ai bambini».

L’appello
«Non si può negare al 30% della città di avere un posto dove riunirsi – afferma Haq – anche questo rientra nei compiti del sindaco. Noi non stiamo provocando nessuno. Cisint lavora tanto sulla città ma non sta facendo nulla per l’integrazione vera». «Ha fatto quattro scuole anche per i nostri figli, è vero, ma cosa sta facendo per gli adulti – conclude – anche io mi chiedo se questo è ancora un Pese di diritto ma ho fiducia nel futuro».

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