Preghiere musulmane a Monfalcone, Morsolin ribatte: «I diritti sono di tutti»

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Preghiere musulmane a Monfalcone, Morsolin ribatte: «I diritti sono di tutti»

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 25 Mar 2024
Copertina per Preghiere musulmane a Monfalcone, Morsolin ribatte: «I diritti sono di tutti»

I consiglieri di opposizione de La Sinistra fanno il punto sulle spese legali sostenute dal Comune, «lievitate ad un ritmo mai visto prima d’ora».

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Dopo la sentenza del Tar sull'area dell'ex Hardi nei confronti del Comune di Monfalcone e in attesa del tavolo di confronto – chiesto, la scorsa settimana, dal Consiglio di Stato – per individuare «siti alternativi accessibili e dignitosi per consentire ai credenti l’esercizio della preghiera», arrivano le reazioni della consigliera Cristiana Morsolin de La Sinistra per Monfalcone_ «Mentre la sindaca presentava il suo libro, dal profetico titolo “Ora basta”, all'interno di un festival finanziato dalla sua amministrazione, con soldi pubblici, il Tar pronunciava il suo stop ad una delle tante declinazioni della politica leghista della città».

«Siamo soddisfatti - sono le parole di Morsolin (nella foto) - non per i concittadini di fede islamica, che pur sono tanti, ma per tutti i cittadini e le cittadine monfalconesi, indipendentemente dalla fede professata, perché i diritti o sono di tutti o sono solo privilegi» aggiunge la consigliera di opposizione. Alla voce di Morsolin, si aggiunge poi anche quella di Alessandro Saullo. Insieme, i due esponenti, puntano il dito contro le spese legali sostenute dall’Ente per la “vicenda moschee”.

«Questa guerra santa contro le presunte moschee non è gratuita per l’amministrazione e per le nostre tasche – affermano Morsolin e Saullo - le spese legali nel solo 2024 sono lievitate ad un ritmo mai visto prima d’ora. Ad un’unica avvocata sono stati dati già 54 mila euro per fronteggiare i ricorsi dei due centri, portando così le spese legali del Comune dei primi tre mesi, pari a 75.098 euro, a superare tutte le spese legali del 2023 che sono state di 71.540 euro».

Morsolin e Saullo fanno  pure notare che «si preannunciano nuovi strascichi giudiziari da parte dell’amministrazione, in un conflitto che sembra non voler finire mai». Infine, rivolgono un appello alle «anime più moderate e pacate, centriste» che hanno sostenuto Cisint: «Pensano ancora che il buon senso continui a stare da quella parte? La città ha bisogno di anche della loro voce».

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