Il 'popolo' di Patti Smith giunto a Gorizia, emozioni prima dello show

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Il 'popolo' di Patti Smith giunto a Gorizia, emozioni prima dello show

Di Daniele Tibaldi • Pubblicato il 06 Ott 2023
Copertina per Il 'popolo' di Patti Smith giunto a Gorizia, emozioni prima dello show

Tra i fan in fila fuori dai cancelli c'era anche chi, con Patti Smith, ha anche suonato. Le storie di chi è arrivato a Gorizia raccolte prima della festa.

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Manca ancora qualche ora alla tanto attesa esibizione di Patti Smith nel piazzale della Casa Rossa, a Gorizia. I cancelli d’ingresso sono ancora chiusi, ma, come era da aspettarsi, numerosi fan si stanno già mettendo ordinatamente in fila con la speranza di poter accaparrarsi i posti più vicini al palco. E non manca chi fosse in attesa già dalle 9 di mattina, ritrovandosi in un piazzale ancora deserto.

È il caso di Simone Zecchin – appena immatricolatosi al primo anno di Scienze tecniche del turismo culturale, a Udine – che da Azzano Decimo si è svegliato presto per prendere il treno delle 8.19 da Casarsa. «Sono molto emozionato, nonostante sia la terza volta che vedo Patti: la prima volta fu nel 2019 al Rossetti di Trieste, mentre la seconda a Lignano nel 2021, quando ho avuto la fortuna di incontrarla nel backstage. Seguo molti artisti, ma lei è magica». Ed è proprio Zecchin a rivelare quello che forse sarà il vero scoop della serata: «Dicono che suonerà anche Elisa, sul palco. Non so ancora se è vero, ma sento che non mancheranno le sorprese!».

Sempre in prima fila c’è anche Warren Monteleone con Giulia Peirano (nella foto), entrambi di Udine ma residenti a Trieste. E anche Warren, come Simone, può vantare un incontro piuttosto ravvicinato con la cantautrice statunitense. «Se conosco Patti? In realtà ci ho suonato insieme, almeno due volte. L’ultima al concerto di Trieste del 2019», svela con palpabile emozione.

Un’esperienza che potrebbe non essere finita lì, non nascondendo la speranza di tornare a imbracciare la chitarra acustica sul palco anche stasera: «Ho scritto a Tony, il suo bassista, e abbiamo preparato un bel cartello per renderci riconoscibili. Vedremo come andrà, ma se dovesse succedere, sono preparato». In ogni caso Warren potrà contare sul supporto morale di Giulia: «Sono qui principalmente per sostenerlo. Nel caso fosse chiamato sul serio, non sarà facile reggere l’emozione di suonare davanti a tutte queste migliaia di persone».

Gleb e Irene – anche loro da Trieste, ma lei originaria di Roma – sono arrivati a Gorizia alle 3. Se Gleb insegna in una scuola dell’infanzia, Irene è avvocato a Monfalcone. «Siamo emozionati: stiamo seguendo con attenzione i vari eventi per la Capitale europea della Cultura, tant’è che siamo venuti qui anche un anno fa in occasione di una sua presentazione», raccontano. «Cosa ci aspettiamo per il 2025? Intanto di essere sposati, oltre ad avere già della prole» scherzano, in attesa di conoscere meglio il programma dei prossimi grandi eventi.

Da Monfalcone invece vengono Giustina e Andrea. «Non sapevo che Srečko Kosovel fosse tra gli autori che hanno ispirato Patti Smith, ma non ne sono sorpresa». Giustina, che da poco ha cominciato a collaborare con l’Università di Lubiana come ricercatrice, conosce bene l’autore. «Ciò dimostra lo spessore culturale di questa grande artista. Sono sicura che se facessimo un sondaggio su chi, nella nostra area, conosce questo poeta sloveno, i risultati non sarebbero esaltanti». Andrea invece è rimasto un po’ deluso dalla scelta delle band di supporto: «Come per Gusti di frontiera, si è persa un’altra occasione per dare visibilità a piccoli gruppi emergenti del nostro territorio», riferendosi al Goriziano transfrontaliero.

Un altro grande appassionato di Patti Smith, soprattutto nel suo rapporto con la poesia, si è rivelato essere Ivan Crico, noto per aver tradotto in italiano diverse opere del poeta gradese Biagio Marin. «Essendo molto interessato all’opera di Arthur Rimbaud, sono andato ad approfondire il rapporto passionale dell’artista nei confronti di questo autore francese. Mi ha sempre colpito questo grande interesse da parte di una rockstar per la parola poetica».

Ivan – che è in fila con il figlio, Tony – ritiene che questa sia «una bella occasione per condividere con mio figlio l’opera di questi grandi autori del nostro tempo, che molte volte sfuggono dal contatto con le nuove generazioni». Per entrambi, dichiara Ivan, il brano preferito è “Because the Night”: «Mi aveva molto incuriosito questa storia bellissima secondo cui Patti era in crisi per un blocco della sua creatività. Blocco superato grazie al provvidenziale incrocio con Bruce Springsteen, che collaborò a scrivere il testo». Secondo Ivan, infatti, «l’opera d’arte è sempre qualcosa che va al di là della propria soggettività, che può nascere anche da questa condivisione, da parte degli artisti, di quelle che sono le loro intuizioni e visioni».

Ci siamo quasi, ormai. I numerosi fan si stanno già riversando sotto il palco e sulla tribuna. D’altronde questa è soprattutto la loro festa – la nostra festa – un regalo che Patti Smith ha voluto fortemente donare soprattutto ai cittadini di Gorizia e Nova Gorica. Perché? Perché “People have the power”: il potere di vedere un’unica città lì dove prima c’era un confine.

Foto Daniele Tibaldi

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