LA DELIBERA
Polizia locale dotata di taser a Monfalcone, arriva il sì alla sperimentazione
La Polizia locale farà un corso di formazione per l’utilizzo che, in una prima fase, vedrà due agenti specializzati dotarsi dello strumento.
Ieri, lunedì 30 settembre, il Consiglio comunale di Monfalcone ha dato il via libera alla sperimentazione del taser di cui sarà dotata la Polizia locale dopo un periodo di formazione di 6 mesi. È stato infatti presentato in Aula il nuovo regolamento sull’utilizzo sperimentale della “pistola ad impulsi elettrici”. La delibera è passata con 16 sì della maggioranza e 3 voti contrari e critici dell’opposizione cioè Pd e La Sinistra (assente Davide Strukelj di Progressisti per Monfalcone, mentre il consigliere Alessandro Saullo ha assunto la presidenza dell’Aula al posto di Ciro Del Pizzo, mancante per motivi di salute).
«Uno degli obiettivi importanti che l’amministrazione comunale ha perseguito negli ultimi sette anni riguarda la sicurezza e la legalità, che rappresentano insieme il fattore principale per assicurare le condizioni di vivibilità urbana e contrastare il degrado in cui era precipitata la città con le precedenti giunte di Sinistra – spiega l’assessore allo sviluppo Urbano e alle politiche del personale, Anna Maria Cisint - l’adozione del regolamento di Polizia Locale, la copertura dell’organico, la realizzazione della rete di videosorveglianza, l’applicazione del decreto Salvini e il coordinamento fra le autorità pubbliche hanno fatto di Monfalcone un modello riconosciuto a livello nazionale. In questa strategia, anche l’introduzione del taser rafforzerà la capacità di intervento dei nostri operatori».
L’assessore chiarisce che il taser ha una vocazione antiaggressione come alternativa all’arma da fuoco. «In tutte le sperimentazioni sinora fatte, ha rappresentato un efficace strumento di deterrenza e prevenzione – rileva Cisint e nei circa 1.500 casi in cui è stato impiegato lo scorso anno in Italia, in più della metà è bastata l’esibizione del taser per creare dissuasione».
«Con il regolamento approvato in aula – specifica l’assessore Cisint - sono state assunte tutte le necessarie misure per una corretta applicazione. Si comincerà con una sperimentazione di due taser e con un programma di formazione per il personale coinvolto. Il suo utilizzo deve essere l'estremo mezzo per rendere innocui soggetti estremamente agitati e aggressivi, armati con armi da sparo, armi da taglio o corpi contundenti atti a costituire grave pericolo per l'incolumità pubblica e degli agenti. Prima di ricorrevi, è prevista un’azione di persuasione alla desistenza da comportamenti violenti, considerando il contesto dell'intervento e i rischi associati con un’eventuale caduta della persona».
«Spiace constatare che ancora una volta la Sinistra, durante la discussione in Consiglio, ha dimostrato di guardare soltanto alla propria ideologia, nello specifico quando il consigliere Cristiana Morsolin ha dichiarato il taser “strumento di tortura” e difendendo chi delinque e non chi invece lavora affinché la città sia sicura. Per noi la sicurezza dei nostri agenti è fondamentale. In questo ambito, in una realtà complessa come la nostra, non si deve fare passi indietro per non ritornare più alle deleterie condizioni in cui versava la città in passato» così Cisint in chiusura.
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