la festa
Le ultime parole di Sior Anzoleto a Monfalcone, piazza gremita per il Testamento
Piazza della Repubblica gremita di gente, l'addio della maschera dopo 59 anni: «Farò l'Anzoleto emerito».
“Vi ringrazio tutti, ci sarà un altro Anzoleto. Io farò l'Anzoleto emerito”. Ha salutato così la piazza di Monfalcone gremita, al termine della lettura del suo ultimi testamento dopo 59 anni di attività. Da ora, Orlando Manfrini non sarà più l’iconica maschera del carnevale che per una vita ha scherzato su attualità e politica nel corso dei suoi discorsi del Martedì grasso. Oggi è stata la sua ultima apparizione, davanti a una piazza della Repubblica ancora in cantiere su cui non ha mancato di ironizzare.
Le oltre mille persone, accorse sotto il palco già prima delle 12, attendevano le battute pungenti, appuntamento clou di ogni Carnevale monfalconese. Insieme a Sior Anzoleto Poster il fido notaio Toio Gratariol, al secolo Gian Carlo Blasini, e ovviamente la sposa di quest’anno: la diciottenne Emma Zuccolotto, ribattezzata per l’occasione in Emma Gambalonga. Quest’anno, nelle mire della satira bisiaca sono finiti ovviamente l’amministrazione cittadina e i fatti di cronaca susseguitisi negli ultimi tre anni, dal covid alla guerra.
Immancabile il saluto iniziale alla “Imperatrice di Monfalcone”, ossia la sindaca Anna Maria Cisint, più volte bersaglio di battute. “La nostra Monfalcone? - ha ironizzato l’anziana maschera - No, è della Cisint”. Battute rivolte anche alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni: “Gavemo la prima donna capo del governo, proprio con le bale ed è per quello che si chiama Meloni. Vuole essere chiamata il presidente del consiglio, non è che sia un maschio travestito?” ancora Anzoleto, per poi passare allo scandalo tangenti del Parlamento europeo.
“E poi ci dicono che noi italiani non siamo bravi a niente” l’affondo. Ancora una volta, le frecciatine sono volate sul Greta Thunberg e “i gretini, che vanno a sporcare i quadri. Non vogliono inquinare ma protestando inquinando, come se per protestare contro il caro vita si bruciassero gli euro”. Ci sono poi le sardine, “ormai sparite”, e la schiera di infettivologi che “non sanno cosa fare e vanno in Tv a rompere le balle. Fedriga pensa che tutti noi abbiamo paura ma invece è paranoia” e ancora ironia e sarcasmo sul tema della pandemia.
Al centro del testamento, però, ci sono stati i risultati delle ultime elezioni comunali. “Ha stravinto la Cisint: brava, bella e ha convinto anche chi di solito votava a sinistra”, punzecchiando la sfidante “che ha lottato contro di ela, rossa di testa” ossia Cristiana Morsolin: “Aveva anche Štrukelj e lui l'ha strucata ben”. Guardando sempre a sinistra, “con tutti ‘sti trombati si può mettere su una banda”. Nemmeno Orlando, candidato no green pass, è stato risparmiato né tantomeno la compagine di centrodestra e i nuovi assessori.
Battute che hanno spaziato da “Asquini, povero bastonato dalla Cisint come pochi” a Volante, “pensava di ottenere qualcosa con i voti che ha preso invece nemmeno un pugno di mosche. Da uomo di pallone sa che esiste la retrocessione”. In ogni caso, sono “assessori solo sulla carta, senza di lei non fanno nulla”. Ci sono quindi i componenti della giunta presi di mira e l’eletto con Noi con l’Italia, Sarkar: “Nella nuova mangiatoia in consiglio comunale c’è anche un bangla, quello che ha promesso la manicure a chi non lo vota”.
Citata anche la senatrice Francesca Tubetti e il suo trascorso da assessore in città, mentre “Cisint ha detto che è più contenta di fare il sindaco. Forse le verrà il naso lungo e le gambe corte”. Non poteva mancare il riferimento al biscotto che sta prendendo forma in piazza, con la prima cittadina che lo ha rimesso “ma non l'ha fatto lievitare, è rasoterra ma forse è meglio così: non mangia più nessuno”. Ci sono i dati sul turismo: “Monfalcone è città turistica, sono stati già prenotati voli charter per venire qui ma quasi tutti da Bangladesh e Romania”.
La conclusione del discorso è stato accolto con un’ovazione di applausi, consci che quello è stato l’ultimo letto dalla storica figura cittadina. Dal 2024 ci sarà qualcuno che prenderà il testimone, ma lo stesso Manfrini non si sbottona e non anticipa nulla, pregustando la “pensione”. Nel frattempo, monta l’attesa per la sfilata dei carri per le vie monfalconesi: 22 gruppi partiranno dalle 14 da via Matteotti, giungendo in piazza della Repubblica per le premiazioni e la festa finale. Ad aprire il corteo sarò la Banda civica Città di Monfalcone.
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