IL DIBATTITO
Politica a Monfalcone, Cisint replica a Morsolin e Moretti: «Sulla città visioni distorte e già bocciate al voto»
Secondo l’assessore ed europarlamentare, i due politici «temono l’emergere delle conseguenze del modo di amministrare della sinistra in passato» di fronte alle «trasformazioni della città in questi anni».
Una «visione della città bocciata al voto due anni fa dai monfalconesi» quella della «leader della sinistra» Cristiana Morsolin, secondo l’ex sindaco di Monfalcone Anna Maria Cisint. «Un alieno che vive altrove e che, avendo frequentato negli ultimi sette anni solo il palazzo della Regione, ha una visione distorta della realtà cittadina», il commento invece sulle posizioni del consigliere regionale e candidato sindaco di sinistra Diego Moretti.
Un breve riassunto del dibattito in corso: sabato 11 gennaio, durante la conferenza stampa della Lega di Monfalcone, presentata come un’“operazione verità” sulle questioni assessorato alla legalità, caporalato e integralismo islamico, l’assessore ed europarlamentare ha più volte criticato l’ambiente della sinistra monfalconese per le sue scelte e posizioni, sostenendo che «alla luce dei fatti, da parte di essa, non vi sia una condanna ferma di questo sistema». A ciò sono seguite, sul nostro giornale, le risposte di Morsolin e Moretti, citati più o meno direttamente in conferenza: entrambi hanno giudicato gli interventi leghisti come strumentalizzazioni politiche in vista delle elezioni, portando l’attenzione su mancate iniziative e altre necessità e urgenze da affrontare.
Cisint riprende dunque il discorso proprio dalla questione al centro della conferenza. «Moretti e Morsolin mostrano soprattutto di non saper distinguere né i problemi portati dall'integralismo islamico guidato dai centri sociali, né la volontà di cambiamento della nostra comunità – commenta l’assessore – una comunità orgogliosa delle trasformazioni di questi anni nella rigenerazione del centro urbano e delle periferie, nella dotazione dei servizi, nella riqualificazioni delle nostre spiagge e del nostro Carso, nella pulizia e nella cura dei luoghi, nel contenimento delle imposte e delle tariffe, nella chiusura della centrale a carbone e nelle bonifiche dell'amianto».
L'ex sindaco sostiene poi fermamente che «Monfalcone non vuole più ritornare ad essere, attraverso l’"alieno" Moretti, la città degradata dei tempi di Morsolin e compagnia». Un degrado, a suo avviso, frutto della visione e delle modalità amministrative portate avanti dalla sinistra di Monfalcone negli ultimi decenni. «Il dramma per la sinistra è che il confronto fra il loro modo di amministrare del passato e quanto si sta ora facendo sotto gli occhi di tutti è impietoso nei suoi confronti – continua Cisint – più sostengono il contrario, più perdono credibilità».
Ritornando infine sul tema dell’integralismo islamico e sulle visioni in merito dei due rappresentati della sinistra, Cisint è dell’opinione che «entrambi non riescono proprio a sostenere che chi non rispetta le nostre leggi, le nostre norme urbanistiche, i diritti delle donne e inneggia al terrorismo non può avere alcuna tolleranza in città. Temono l’emergere delle conseguenze della loro inerzia, che ha portato all’arrivo incontrollato e squilibrato di stranieri».
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