Il bando
Dal Pnrr quasi 5 milioni di euro per la nuova scuola primaria di Staranzano
La realizzazione dell'opera dovrà essere conclusa entro il 2026 e servirà gli oltre 400 alunni che provengono anche dai comuni vicini.
Il Comune di Staranzano vince un bando nel Pnrr per quasi cinque milioni di euro. Si tratta di un progetto di fattibilità per 4 milioni 753mila 243 euro che è stato presentato. “Il progetto per la nuova scuola primaria a Staranzano in piazzale Unicef, prevede la sua demolizione e ricostruzione nel medesimo sito - spiega Manuela Tomadin, assessore ai Lavori Pubblici – con l’obiettivo del contenimento del consumo del suolo e il rispetto dei criteri di sostenibilità ispirandosi ai principi della “scuola del futuro” elaborati nel 2014 dall’architetto Renzo Piano e recepiti dal MIUR nel programma “Una Scuola Innovativa”. Nell’ottica di un adeguamento e miglioramento delle caratteristiche prestazionali degli edifici pubblici, l’amministrazione ha infatti avviato negli ultimi tre anni un’analisi completa del suo patrimonio edilizio, con particolare attenzione rivolta agli edifici scolastici, agli aspetti della sicurezza sismica, efficientamento energetico, superamento delle barriere architettoniche, adeguamento ed efficientamento degli spazi esistenti”.
“L’attuale edificio scolastico, risultato di successive edificazioni a partire dal 1950, si presenta oggi non più adeguato alle funzioni spaziali delle attività previste, fortemente energivoro e con diverse problematiche di resistenza sismica, problematiche che dopo attenta analisi tecnico-economica hanno condotto l’amministrazione alla decisione di procedere alla sua demolizione e ricostruzione”, aggiunge il sindaco, Riccardo Marchesan.
Il progetto di fattibilità, interamente redatto dall’ufficio tecnico comunale, prevede un nuovo edificio “Nearly Zero Energy Building”, ovvero ad elevata efficienza energetica, con soluzioni tecniche innovative e una maggior flessibilità nella fruizione da parte della popolazione scolastica, nel rispetto delle Direttive Europee EPBD (Energy Performance Building Directions) per la realizzazione degli edifici ad energia quasi zero, parametro obbligatorio in Italia per tutti i nuovi edifici a partire da gennaio 2021. Il nuovo edificio scolastico NZEB verrà realizzato secondo i principi della progettazione sostenibile e bioclimatica, integrato nel contesto, correttamente orientato, in grado di sfruttare al meglio le risorse naturali come il sole e il vento, ben isolato, alimentato ad energia rinnovabile e dotato di impianti tecnologicamente avanzati. Il calore dovrà essere captato il più possibile in inverno e fermato in estate, e pertanto è importante garantire un buon livello di ventilazione naturale e di raffrescamento passivo e fare in modo che le dispersioni siano minime.
“L’obbiettivo per l’amministrazione non riguarda però solo il raggiungimento dei parametri normativi richiesti, - prosegue l’assessore Tomadin - quanto piuttosto la ridefinizione di un polo scolastico quale vero e proprio centro educativo, culturale e sociale, inteso come “cellula aperta”, per l’intera comunità, dove i più piccoli possono condividere con i più grandi spazi ed esperienze in comune, ben oltre l’orario scolastico. Per tale motivo la nuova scuola insisterà su un lotto più ampio di quello esistente poiché verrà inclusa anche un’area verde limitrofa. Ciò potrà favorire l’attività didattica all’aperto e anche l’uso dell’edificio come polo culturale, integrato nel tessuto urbano, garantendo al contempo la completa divisione dei percorsi pubblici e scolastici, come evidenziato nei sette punti per la buona scuola redatti dall’architetto Piano”.
L’impianto distributivo è stato studiato per contenere i costi di costruzione e gestione, nonché per ottenere un’organizzazione spaziale modulare e flessibile, dimensionata per gli attuali 400 alunni, di cui il 30% proveniente da comuni contermini. Osservando le proiezioni demografiche per i prossimi anni una eventuale contrazione futura del numero degli alunni potrà così venire facilmente assorbita con la possibilità di usare gli spazi in esubero per usi civici in modalità autonoma rispetto alle aree occupate dalla scuola.
Il progetto prevede un complesso scolastico a sviluppo lineare per i servizi e la distribuzione, disposto ortogonalmente a Piazzale Unicef con i corpi aula a gruppi di quattro e disposti su due piani collegati trasversalmente alla spina servizi, con un tetto parzialmente terrazzato per ospitare ulteriori attività didattiche all’aperto. Al piano terra sono stati situati sia spazi ad uso scolastico sia spazi utilizzabili come centro civico: una piccola palestra, una sala biblioteca, una sala mensa, una reception a doppio uso, una sala musica/concerti, aule laboratorio flessibili ed idonee anche per funzioni civiche. Tutti questi spazi presentano ampie aperture verso l’esterno mantenendo così il dialogo natura/costruito e favorendo l’uso degli spazi ad attività anche estive. Al primo piano si accederà da due blocchi scala compartimentati che assolveranno non solo ad una funzione di sicurezza ma anche ad una funzione di separazione degli spazi pubblici da quelli scolastici. Nel primo piano troveranno collocazione solo spazi didattici e servizi.
Gli accessi saranno duplici per poter utilizzare gli spazi al piano terra in maniera distinta da quelli al primo piano in modo tale da poter garantire la flessibilità nell’uso degli spazi e consentire anche la separazione della parte scolastica vera e propria da quella ad uso pubblico come Centro Civico al di fuori degli orari delle lezioni. Anche nel progetto impiantistico ogni corpo ed ogni aula è regolabile e sezionabile in maniera indipendente.
“I tempi per la progettazione e la realizzazione dell’opera sono molto stretti – ricorda il sindaco – da qui sino al 2026, termine entro il quale l’opera dovrà venire ultimata e collaudata. Abbiamo dunque davanti una grande opportunità ed una importante sfida tecnica, finanziaria ed organizzativa che coinvolgerà inevitabilmente tutti i settori dell’amministrazione, al fine di gestire al meglio questo iter complesso. Sarà anche una eredità importante che consegneremo al prossimo mandato amministrativo che avrà il compito di ultimarla”.
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