‘Pizzo’ e integralismo islamico in città, Moretti: «Cisint diffonde falsità»

‘Pizzo’ e integralismo islamico in città, Moretti: «Cisint diffonde falsità»

DOPO L’ATTACCO

‘Pizzo’ e integralismo islamico in città, Moretti: «Cisint diffonde falsità»

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 09 Dic 2024
Copertina per ‘Pizzo’ e integralismo islamico in città, Moretti: «Cisint diffonde falsità»

Il consigliere respinge al mittente in maniera netta qualsiasi accusa di contiguità alla radicalità religiosa: «Sono agli antipodi non solo dal caporalato, ma anche dall’integralismo, cattolico e musulmano».

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Non è nemmeno cominciata la campagna elettorale vera e propria che gli animi sono già bollenti. Nemmeno la bora che sferza in queste ore anche sulla città di Monfalcone, riesce a far calare la temperatura del termometro politico monfalconese. Su questi temi non vale alcun incantesimo natalizio. Per il consigliere regionale del Pd Diego Moretti – che alcune voci hanno definito, al momento senza ufficialità trasmesse a tutti i media locali, il prossimo candidato sindaco del centrosinistra in città – ritiene che la misura sia colma. Lo fa riferendosi alle dichiarazioni domenicali dell’europarlamentare leghista Anna Maria Cisint intervenuta su integralismo islamico e sfruttamento dei lavoratori bengalesi vittime di estorsione. «Non fosse un tema molto serio, non saprei se ridere o piangere per le cose dette da una fresca europarlamentare, formalmente non più, ma di fatto ancora sindaca della città, che non solo si è tenuta l’ufficio ma obbliga al silenzio, almeno questa è l’impressione, l’attuale reggente e buona parte dei suoi ex assessori» esordisce Moretti.

All’elenco di quelle che definisce «falsità e menzogne, già sufficientemente lungo» secondo il consigliere regionale dem, si aggiungono ora due nuovi temi: «Uno peraltro che oltrepassa il segno» specifica. Il primo è l’essere definito “replicante” di Enrico Bullian. «Non meriterebbe nemmeno perderci un minuto, ma ci rido sopra e finisce lì ma quello che è peggio è l’accusa di essere definito “difensore d’ufficio dell’integralismo islamico”, che nei suoi canoni significa essere difensore d’ufficio di terroristi». «Questo francamente lo trovo, oltre che falso e squallido, inaccettabile – prosegue - dopo essere stato accusato di fiancheggiamento al caporalato, pur avendo dichiarato da subito che Bou Konate ha sbagliato “senza se e senza ma” a farsi accompagnare da un condannato in via definitiva per tale odioso reato, adesso arriva questa nuova infamante accusa. Dispiace deluderla, ma sono agli antipodi non solo dal caporalato, ma anche dall’integralismo, sia esso cattolico o musulmano».

«Non è nella mia storia, politica e amministrativa, non è nella mia vita vissuta – ribatte convintamente Moretti - lo crede veramente e questi sono solo gli inizi della sua campagna elettorale? Qualcuno direbbe “o ci è o ci fa”, ma ribadisco quello già dichiarato in questi giorni assieme al collega Bullian: il caporalato è un crimine e va perseguito, ma chiediamo a tutte le vittime di denunciare la cosa alle competenti autorità, perché così funziona in uno Stato di diritto. Proprio perché difendo la legalità, ricordo a Cisint che nessuno, tanto meno lei, può arrogarsi il diritto di decidere cosa è legale o meno, tra l’altro in una situazione in cui è ancora pendente un ricorso al Consiglio di Stato, e al Tar il Comune ha perso»

«Nel rispetto delle regole, tutti devono avere la possibilità di professare anche pubblicamente la loro fede» ribadisce il consigliere. In chiusura poi, fa un’ultima «amara considerazione»: «Facendosi scudo dell’immunità parlamentare diffonde falsità, prima l’accusa di aver portato in Regione un condannato per caporalato, oggi la contiguità all’integralismo islamico, accuse che tutti sanno non stare in piedi. Se questo è l’inizio della campagna elettorale, sarebbe il caso che Cisint e il suo schieramento comincino da subito ad abbassare i toni e parlare dei temi sociali ed economici ed evitare un tema così delicato in maniera propagandistica».

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