Più spazio a sloveno e friulano in Rai Fvg, appello a Roma da Nova Gorica

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Più spazio a sloveno e friulano in Rai Fvg, appello a Roma da Nova Gorica

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 19 Mag 2023
Copertina per Più spazio a sloveno e friulano in Rai Fvg, appello a Roma da Nova Gorica

Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil e Assostampa hanno sottoscritto un appello unitario, chiedendo a Roma maggiori risorse sul territorio.

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È partito da Nova Gorica l’appello delle associazioni di categoria dei giornalisti per ampliare l’offerta della Rai in lingua slovena. Una richiesta rivolta non solo all’azienda pubblica italiana per potenziare la programmazione locale di Rai 3 Bis, con produzioni e informazione incluso il friulano, ma anche per difendere il ruolo di altri media transfrontalieri come Radio e Tv Capodistria nel raccontare quotidianamente quanto accade da entrambi i lati del confine, guardando anche ad altre frontiere d’Europa.

Un’iniziativa che ha trovato sede nella sala del consiglio comunale, sottolineando così la rilevanza dei media aldilà dei confini nazionali e rimarcando l’importanza della città e di Gorizia quali Capitale europea della cultura 2025. Entrambi i sindaci, Sano Turel e Rodolfo Ziberna, hanno condiviso l’importanza della giornata - iniziata alle 10 e proseguita fino al pomeriggio - e soprattutto la necessità di difendere il servizio pubblico, con Turel che ha ricordato il recente dibattito pubblico in Slovenia proprio sul tema.

Il primo cittadino ha anticipato che la presidente della Repubblica Nataša Pirc Musar incontrerà a breve a Roma l’omologo italiano, Sergio Mattarella, proprio per parlare anche della tutela dell’informazione in sloveno oltreconfine. “Ora stiamo vivendo il troppo nella comunicazione - ha evidenziato Ziberna - ma c’è un segmento di giovani che ha una porzione di comunicazione diversa dalla nostra. Guai a perderli”. A nome del governo, la sottosegretari agli sloveni nel mondo Vesna Humar ha rimarcato la necessità di temi più vicini alla gente.

“In passato - così l’esponente dell’esecutivo di Lubiana - si è trattato soprattutto degli scandali, ma quando si parla di storie di confine ci sono dei trend. Siamo stufi di notizie gridate”. Nella loro relazione, Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil e Assostampa regionale hanno quindi posto in evidenzia i vari punti su cui bisogna intervenire, a partire da un aumento delle ore a disposizione - insieme alle risorse - e dei canali. In particolare, l’accesso a piattaforme come Rai Play e Rai Play Sound, così da poter trasmettere a tutti i contenuti.

Il convegno di oggi torna a parlare di giornalismo transfrontaliero a quasi 30 anni dal primo avvenuto alla fine della Guerra fredda, quando i professionisti del settore vollero lasciarsi alle spalle la netta divisione nel racconto quotidiano. “Ora vogliamo un ulteriore sviluppo dopo il consolidamento di un lavoro che esiste da più di 20 anni” ha evidenziato Alessandro Paschini, introducendo il documento unitario. Monito a guardare ad altri modelli, come la rete Arte, è arrivato dalla presidente regionale della Skgz, Ksenija Dobrila.

Sono sei i punti programmatici presentati dalle sigle, a partire dall’informazione quotidiana in friulano, facendo anche un paragone con la convenzione per la tutela di altre lingue minoritarie: se per la marilenghe ci sono 150 ore di trasmissioni radiofoniche e 40 ore di trasmissioni televisive, dal valore di un milione di euro, per il ladino ci sono 352 ore di trasmissioni radiofoniche e 100 ore televisive. Attenzione poi al palinsesto della Rai 3 Bis, con la richiesta che venga ampliato anche con produzioni di Tv Capodistria.

Dito puntato poi sulla copertura radio: “Lo spegnimento degli impianti in onda media da cui venivano irradiati i programmi dalla Sede Rai per il Friuli Venezia Giulia ha provocato un significativo disagio agli utenti in regione e nella più vasta area dell’alto Adriatico, privando una parte consistente di questi dell’ascolto di trasmissioni specifiche a loro dedicate e prodotte fin dagli anni Cinquanta”. C’è poi la necessità di far passare anche la rete regionale bis all’alta qualità e digitalizzando gli archivio video e audio.

Infine, la constatazione che “la Sede Rai per Fvg non ha l’autonomia finanziaria e contabile”. Da qui, la richiesta che “la gestione del budget riferito ai costi diretti di programmazione (costi esterni programmazione radio e tv) va affidata alla direzione di Sede del Fvg, sotto il controllo diretto della Direzione generale”. Richieste che saranno trasmesse a Roma, trovando condivisione anche nelle altre realtà per la tutela delle lingue presenti: Skgz, Sso, Unione Italiana, Aclif e la Società filologica friulana, nonché dal capogruppo di Patto per l'autonomia in consiglio regionale, Massimo Moretuzzo.

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