le serate
Pignarûl e fugarele a Gorizia e dintorni, Aquileia annulla la Cabossa per il meteo

Campagnuzza rinvia la discesa dal campanile a domenica sera, non si riaccende il fuoco a Mossa. Preoccupano però le previsioni meteo.
Messi ormai in archivio i fuochi pirotecnici di Capodanno, ora il Friuli si appresta ad accendere quelli epifanici. La tradizione dei pignarûl, fugarele, seima e altri nomi a seconda delle diverse aree geografiche, affonda la propria origine nei riti pagani pre-cristiani e oggi segna di fatto la conclusione del periodo natalizio. Chi la notte delle Befana, chi già il 5 gennaio accenderà le cataste di legna ammassate per accendere quindi il fuoco: un rito che quest’anno dovrà sfidare l’incertezza del meteo.
Tra chi ha deciso di limitare i rischi c’è Aquileia per la sua Cabossa tra domani e sabato. “Abbiamo a malincuore deciso, visto le avverse previsioni meteo, di annullare l’accensione - spiega il sindaco Emanuele Zorino - Si annulla anche la serie di eventi collegati”. Una decisione condivisa con le associazioni, gli organizzatori del Motoraduno e le attività economiche coinvolte. “Tuttavia domani sera riceveremo gli auspici per il nuovo anno dai fuochi che tradizionalmente vengono accesi dalle famiglie degli agricoltori del territorio”.
A Gorizia, l’appuntamento sopravvive ormai solo in due zone della città: a Lucinico, gli alpini attende le ultime conferme per la serata del 6 gennaio. Sicuramente, dalle 17.30 arriverà la Befana nella sede del gruppo presso la Baita, con il suo carico di dolciumi per i più piccoli, anche in caso di pioggia e nebbia. Per il fuoco è comunque già tutto pronto. Campagnuzza rinvia invece al 7 gennaio alle 18 causa meteo, con il fuoco non di grosse dimensioni. Al centro ci sarà la discesa dal campanile della strega con i Re Magi.
Organizzato dalla locale parrocchia con il gruppo speleologico Bertarelli del Club alpino italiani, gli Scampanotadôrs e la Croce Verde Goriziana, l’appuntamento inizierà alle 18 con il calare degli iconici personaggi dalla torre del campanile. Chi invece non accenderà il pignarûl sarà Mossa, che già l’anno scorso aveva mantenuto solo la Fiaccolata della solidarietà in paese. Quest’ultima è stata però spostata al 21 settembre, mentre sul terreno dove si teneva la tradizione è stata costruita la nuova scuola.
La lucciolata si terrà invece a San Lorenzo Isontino, venerdì 5 gennaio nella zona laterale del campo sportivo: qui il fuoco sarà acceso dopo la marcia con le candele accese, che partirà dal sagrato della chiesa alle ore 19.15. I donatori di sangue di Capriva rinnoveranno il rito lo stesso giorno, alle 17.30 nel Parco di Russiz Inferiore, così come i colleghi di Moraro. Qui, la festa si terrà alla stessa ora dopo la santa messa presso il Centro servizi agricoli. A Cormons la tradizione cade il 6 gennaio, ma l’associazione Ungrispach sta ancora valutando il meteo.
Nell’area ricreativa di Mariano, il fuoco sarà acceso il 5 gennaio alle 19, potendo contribuire alla raccolta fondi a favore dell’associazione Amici degli Anziani di Mariano e Corona. Stessa data ma con tre appuntamenti diversi per Romans d’Isonzo: alle 17.30 a Fratta in via Lottieri, a cura della comunità; alle 18 a Versa presso Locanda Casa Versa, a cura della famiglia Zotter; mentre Pan e Vin si terrà nel capoluogo in via Atleti azzurri d’Italia, alle 18.40, organizzato dal gruppo alpini Barnaba e altre associazioni.
La zona "Lì da Fiesta” di Villesse accoglierà il fuoco sempre venerdì alle 18.30. A Medea, invece, la fugarela si accenderà alle 19.30, con la partecipazione dei bambini delle scuole. La Befana distribuirà caramelle a tutti i bambini, chiosco gastronomico a cura della Pro loco. L’indomani, alle 11, si terrà la santa messa cantata dal Coro parrocchiale DoReMigjea, con la benedizione dell'acqua, del sale e della frutta e dei bambini. Nella vicina Viscone, invece, appuntamento sabato 6 gennaio alle 18 vicino alla chiesa.
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