Pietro Bastiani diventa centenario, la comunità di Moraro in festa

Pietro Bastiani diventa centenario, la comunità di Moraro in festa

il compleanno

Pietro Bastiani diventa centenario, la comunità di Moraro in festa

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 28 Ago 2023
Copertina per Pietro Bastiani diventa centenario, la comunità di Moraro in festa

La festa con amici e parenti per il traguardo, dopo una vita di avventure e sacrifici. A breve saranno anche 75 anni di matrimonio con la sua Bruna.

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Con il compleanno festeggiato qualche giorno fa, Pietro Bastiani diventa di fatto uno dei cittadini di Moraro più longevi. Insieme alla sua famiglia, infatti, ha soffiato su cento candeline ricevendo gli auguri anche del sindaco, Lorenzo Donda, a nome di tutta la comunità. Un traguardo che arriva a pochi giorni da uno altrettanto importante: i 75 anni di matrimonio con la sua Bruna, che cadranno ufficialmente a settembre. Senza badare alla scaramanzia, amici e parenti hanno così brindato doppiamente alla coppia.

Figlio di contadini del Collio, la vita di Bastiani ha affrontato come tante altre le vicissitudini del Novecento, dovendo anche lasciare il suo Friuli. “Anch’io ero contadino - racconta lui stesso in una lettera di memorie, affidata al primo cittadino - e allora si viaggiava con i carri trainati dai buoi o cavalli, per vendere qualcosa da Lanzano (suo paese natale, ndr) arrivando a Cormons, o a Cividale e anche fino a Romans”. Arrivata la guerra, nel ’41 venne arruolato in Marina a Trieste, partendo due anni dopo per la Francia.

Dopo l’armistizio, venne catturato dai nazisti e rinchiuso in un campo di prigionia in Germania: “Le vita è stato durissima - ricorda - poco cibo, inverni rigidissimi e l’abbigliamento non era sufficiente poi riscaldarmi”. Alla fine, però, la speranza di tornare a casa lo ha fatto resistere fino alla liberazione nel ’45 e, tre anni dopo, è arrivato il matrimonio. Da quello sono nate le figlie Lauretta e Marisa, quest’ultima venuta prematuramente a mancare. Nel corso della sua vita, si è anche trasferito a Milano per circa 18 anni.

Prima di lasciare la sua terra, però, negli anni Cinquanta era già conosciuto a Moraro per il suggestivo presepe movibile che realizzava ogni Natale. Un lavoro complesso che richiedeva preparativi già da settembre, ripagato dall’ammirazione di grandi e piccini per quella realizzazione che era ancora un unicum in zona. Anche gli alunni delle locali scuole venivano a osservarlo, accompagnati dalle maestre. Era poi soprannominato “Pieri Tôr”, come il nome del campanile in friulano perché ne aveva dipinto la sommità da solo.

Dopo aver lavorato come muratore a Gorizia, ecco il trasferimento nel capoluogo della Lombardia come custode di una ditta di ascensori. L’affetto per casa, però, non è mai venuto meno tantomeno l’esigenza di coltivare la terra. Alla fine, nel 1972 ecco il ritorno. Per festeggiare una vita di avventure e sacrificio, la comunità si è così stretta a Bastiani, nell’attesa di poter fare gli auguri anche per l’anniversario di platino di un matrimonio altrettanto longevo.

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