La pietra d'Aurisina nella storia, il filo rosso che porta alla Ravenna bizantina

La pietra d'Aurisina nella storia, il filo rosso che porta alla Ravenna bizantina

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La pietra d'Aurisina nella storia, il filo rosso che porta alla Ravenna bizantina

Di Redazione • Pubblicato il 30 Giu 2024
Copertina per La pietra d'Aurisina nella storia, il filo rosso che porta alla Ravenna bizantina

Nuovo momento di approfondimento sull'uso della pietra in grandi opere storiche, la mostra al Magazzino 26 di Trieste aperta fino al 14 luglio.

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La conferenza sulla pietra di Aurisina, tenutasi a Trieste presso la Sala Nathan del Magazzino 26, ha offerto un interessante confronto storico e scientifico dedicato al Mausoleo di Teodorico. L'incontro, parte della mostra "Da Lubiana a Trieste, la Pietra di Aurisina del Carso e dell'Istria in Italia e nel Mondo", si è svolto venerdì e ha visto la partecipazione di esperti del settore.

L'evento è stato moderato dal presidente del Gruppo Ermada Flavio Vidonis, Massimo Romita, e ha visto l'intervento dell'architetto Sandra Manara della Direzione Siti Unesco di Ravenna e del rappresentante della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia, Roberto Micheli. Durante la conferenza, Micheli ha illustrato il Mausoleo di Teodorico, realizzato in pietra di Aurisina, concentrandosi in particolare sul monolite che chiude la struttura.

Sandra Manara ha spiegato come l'uso di questo monolite come copertura fornisca preziose informazioni sull'eccezionale capacità tecnica dei costruttori dell'epoca. «Il peso della pietra è stimato in circa 290 tonnellate», ha precisato, «dimostrando l'abilità dei costruttori e degli addetti alla movimentazione del monolite stesso». La conferenza è stata la quarta organizzata dal Gruppo Ermada con Manara negli ultimi anni. Nel 2021, una puntata video intitolata "Storie di pietre" ha mostrato la magnificenza del Mausoleo di Teodorico.

Nel 2022, una conferenza a Duino Aurisina ha presentato le ipotesi sulla provenienza del monolite, mentre nel 2023 è stata installata una targa in pietra di Aurisina all'ingresso del sito Unesco di Ravenna. Nel 2024, la conferenza al Magazzino 26 è stata preceduta da una visita alla Cava Romana e da un confronto con la nuova proprietà. L'evento è stato aperto al pubblico e ha attirato l'attenzione di molti appassionati e studiosi. La mostra, che rimarrà aperta fino al 14 luglio, offre un'ulteriore opportunità per approfondire la conoscenza della pietra di Aurisina e delle sue applicazioni storiche.

Roberto Micheli ha fornito dettagli tecnici sulla costruzione del Mausoleo di Teodorico, sottolineando che è l'unico edificio superstite a Ravenna realizzato interamente in blocchi di pietra senza l'uso di malte cementizie. «L'apparato murario è realizzato in opus quadratum e ricavato nella pietra di Aurisina», ha spiegato, «rivelando la tecnica a secco, con i blocchi squadrati sovrapposti e fermati da grappe di ferro a coda di rondine».

L'edificio, a pianta decagonale, è suddiviso in due piani. Al piano inferiore sono ben visibili i conci seghettati che si incastrano tra loro, conferendo stabilità agli archi a tutto sesto. Micheli ha descritto la copertura a volta come straordinaria, senza eguali nel patrimonio architettonico antico e moderno. «La cupola monolitica ha un diametro di 10,76 metri e un'altezza di 3,09 metri», ha aggiunto, «ed è coronata da dodici maniglioni aggettanti che potrebbero essere stati funzionali al sollevamento del monolite».

La conferenza ha anche esplorato la questione ancora dibattuta su come il monolite sia stato sollevato e posizionato. Micheli ha ipotizzato l'uso di una struttura in legno, una enorme rampa a tralicci, che avrebbe inglobato l'edificio, consentendo tramite rotolamento e l'uso di leve e argani, la collocazione della pietra. Inoltre, Manara ha sottolineato l'importanza della pietra di Aurisina nel contesto storico e culturale dell'epoca. «Il Mausoleo di Teodorico rappresenta una miscela di influenze romane occidentali e orientali», ha detto, «riflettendo il regno di Teodorico, che intendeva porsi nella successione degli imperatori romani occidentali».

L'incontro ha concluso con un accenno alla tomba a Mausoleo di Teodorico, basata su modelli romani come il Mausoleo di Augusto o di Adriano, e alle decorazioni architettoniche che indicano una possibile ricca decorazione a cassettoni ornamentali in bronzo o legno.

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