Amici a distanza, una mostra racconta Pasolini e Dora Bassi a Gradisca

Le opere esposte a Casa Maccari, il racconto del rapporto tra i due artisti e le opere di nomi internazionali.

Il Comune di Gradisca d’Isonzo ha presentato oggi alla stampa la prima mostra importante ospitata nel polo “Casa Maccari”, dedicata a Pier Paolo Pasolini e Dora Bassi. Non ha nascosto la propria soddisfazione la sindaca Linda Tomasinsig, per i risultati ottenuti grazie alla collaborazione con l’associazione IoDeposito, spiegando che “il progetto nasce con la precisa volontà dell’amministrazione di coniugare e mettere insieme la figura di Bassi, importantissima per il nostro territorio, e quella di Pasolini, cogliendo l’occasione offerta dalla Regione Friuli Venezia Giulia con un bando per il centenario della sua nascita”.

“I due artisti – ha poi aggiunto l’assessore alla Cultura Marco Zanolla – pur essendo completamente diversi tra loro, hanno reso importante questo territorio”. “Inoltre – sempre Zanolla – si è potuto recuperare cimeli e opere che normalmente non sono esposti al pubblico, essendo parte di collezioni di persone che hanno avuto la fortuna di conoscere direttamente i due artisti, restituendo così, per la prima volta, questo patrimonio alla cittadinanza”.

Nel corso della visita, illustrata oggi dal vicepresidente di IoDeposito Joshua Cesa, è stato possibile anche leggere la trascrizione della lettera con cui Dora Bassi descrisse al presidente del Centro friulano “Arti plastiche” Gianfranco Ellero il proprio incontro virtuale con l’intellettuale di Casarsa. Infatti, a ispirare il suo ciclo “Gioventù innocente” – composto da opere ad acquarelli e a olio – furono proprio “Le poesie a Casarsa” di Pasolini. “Pasolini aveva fatto parte della mia giovinezza – scriveva Bassi –, figura di sfondo, non determinante".

"Poi per fax sono arrivate le ‘Poesie a Casarsa’. Un rischio, un appuntamento al buio”. Quell’appuntamento metaforico l’avrebbe travolta per almeno “tre mesi”, prima di poter cominciare a dipingere le varie tele su ispirazione pasoliniana. Le opere della pittrice friulana sono affiancate anche dalle interpretazioni di altri quattro artisti contemporanei internazionali – Zosia Zoltkowski, Nathalie Vanheule, Quỳnh Lâm e Boris Beja – prodotte durante il periodo della loro residenza in Friuli Venezia Giulia e anche queste ispirate ai temi più cari a Pasolini.

Ad aprire ufficialmente la mostra, alle 18 di giovedì 9 marzo, sarà la giornalista e filosofa Jennifer Guerra con la conferenza “Sul sellino posteriore della motocicletta. Appunti per un libro su Pasolini e il femminismo”. E il femminismo è proprio l’altro trait d’union tra i due artisti friulani messo in luce nell’ambito del progetto. Se Dora Bassi fondò negli anni Settanta a Udine il gruppo di artiste donne Dars, il rapporto che ebbe Pasolini con il femminismo sarà approfondito da Guerra anticipando alcuni passaggi del suo volume ancora inedito.

A seguire, il 30 marzo, l’esibizione dell’artista interdisciplinare polacco-australiana Zosia Zoltkowski, che incorporerà gli elementi simbolici e costitutivi del territorio richiamando la ricerca pasoliniana sulla relazione corpo-potere.
La mostra si chiuderà domenica 16 aprile con un’escursione in bicicletta guidata da Alberto Pavan, autore del volume “Ciclonugae. Sui pedali tra le pagine del Friuli”. Il ritrovo è fissato alle 10 di mattina, sempre di fronte al Polo culturale di Casa Maccari.

Foto Daniele Tibaldi

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