La piccola Moraro raccontata dai suoi ragazzi, una canzone nata con Marco Anzovino

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La piccola Moraro raccontata dai suoi ragazzi, una canzone nata con Marco Anzovino

Di Redazione • Pubblicato il 13 Lug 2024
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Presentato ieri sera il videoclip realizzato con i ragazzi del paese, poi il racconto del cantautore. Gli appuntamenti di oggi, domani clou con Alice Armstrong.

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Condividere, stare insieme, essere accolti, esprimere le proprie emozioni e la propria sensibilità, unirsi per raggiungere degli obiettivi. Ma anche la spensieratezza, le corse in bicicletta, la scoperta di angoli nascosti del proprio paese da far conoscere a quegli adulti che troppo spesso sono distratti e non si accorgono della loro ricchezza. Con questi messaggi Marco Anzovino e i nove ragazzi che hanno partecipato al laboratorio di songwriting hanno ripetutamente commosso il pubblico accorso alla prima serata di Morâr Festival, inedito appuntamento dell’estate morarese che unisce musica, arte, poesia e degustazioni.

Come è stato spiegato da Monica Tortul, presidente dell’associazione culturale BlueBird che organizza la kermesse, questa si inserisce nell’ambito del più ampio progetto “Moraro: storia di una comunità culturale e inclusiva”, finanziato dall’avviso Creatività della Regione Friuli Venezia Giulia con partner il Comune di Moraro, Contea società cooperativa sociale e l’agenzia di comunicazione Brain Bank.

«L’iniziativa, di cui Morâr Festival rappresenta il primo importante appuntamento – ha spiega Tortul - nasce dal desiderio di valorizzare la comunità di Moraro evidenziandone il forte legame con la tradizione agricola, la lingua friulana e con l’aspetto dell’inclusione sociale reso evidente, negli ultimi anni, dalla produzione del vino solidale Morus Morâr, eccellente friulano realizzato in una vigna messa a disposizione dal Comune e realizzato grazie anche al concorso di persone svantaggiate».

L’importanza della comunità come punto di forza del paese è stata ribadita dal sindaco Lorenzo Donda e dall’assessore comunale alla Cultura, Gabriella Bucciol, che hanno ricordato l’impegno delle numerose associazioni di volontariato, sempre pronte a cementare il senso di appartenenza e a cooperare per la buona riuscita di eventi come quello di ieri, in cui l’Asd Moraro ha curato il tendone ristoro mentre la cooperativa Contea si è occupata del settore bevande e dell’organizzazione generale.

Ma l’impazienza ormai era palpabile, dopo il quarto d’ora accademico che ha permesso al giardino della Casa Canonica di affollarsi. Tutti attendevano con trepidazione di vedere il frutto del laboratorio di songwriting che, in quattro appuntamenti, ha permesso ai giovani moraresi di aprirsi per far uscire emozioni, pensieri, paure, riversati nel video che è appunto il risultato finale degli incontri condotti da Marco Anzovino. Commozione ed emozione hanno accompagnato le tre repliche di “Il mio paesino”, da ieri sera visibile su Youtube (e in fondo a questo articolo).

Una sola riproduzione sarebbe stata insufficiente a mettere in evidenza l’impegno, il divertimento, la voglia e la paura di svelare la propria interiorità che Anzovino, educatore e musicista, è riuscito a cogliere nel lavoro assemblato assieme ai collaboratori Sara Busetto (assistente al laboratorio), Massimo Rispoli (fonico per la registrazione audio), Francesco Guazzoni e Matteo Pavanello (videomaker).

«Quella dei ragazzi è un’energia che genera bellezza, ma essere cre-attivi non è scontato. Scrivere, leggere, cantare sono le attività che ci distinguono dagli animali e farlo insieme permette di avere un valore aggiunto perché per esempio per cantare in un coro o per suonare bisogna guardarsi. Solo la voce può comunicare le nostre emozioni, non tradisce mai: whatsap o messenger servono solo per darsi un appuntamento. Quella che vedrete adesso – ha concluso Anzovino presentando il video – è una piccola rivoluzione: le parole che hanno scritto testimoniano l’autenticità in un mondo di falsità come quello che abbiamo costruito per loro, vediamo la spontaneità, il loro immediato pensiero è stato raccontare le giornate nel paese, ritrovandosi per andare in bicicletta. Abbiamo quindi usato la voce non per cantare ma per esprimere delle emozioni».

Samuele, Gabriele, Giulia, Matteo, Gabriele e Nicholas (assenti Angelica e Gemma) hanno cercato di superare l’imbarazzo e rispondere alle domande di Anzovino sull’esperienza del laboratorio e sul suo risultato, a stento superando la timidezza, suscitando la commozione e la tenerezza del pubblico per quella genuinità che il cantante è riuscito a cogliere e valorizzare pienamente.

Il palco è poi rimasto a lui, solo con la sua chitarra, a commentare con canzoni degli anni Ottanta e Novanta qualche aneddoto autobiografico («mi sarei dovuto chiamare Ottovino come il nonno materno ma per fortuna poi il nome me lo ha dato Lucio Dalla perchè i miei genitori si sono innamorati della sua “Anna e Marco”»), episodi di costume (raccontando la fortuna di “L’italiano” di Toto Cutugno, inizialmente destinata a Celentano che incautamente la snobbò), la percezione del “per sempre” che accompagna l’adolescenza, affidata a “Spaccacuore” di Samuele Bersani. Il suo intervento, che per meglio sottolineare il mood scatenato dal video dei ragazzi si è aperto con “Emozioni” di Battisti, si è concluso con al lettura di qualche pagina di “Alla fine dei baci”, il suo terzo volume, che ha spalancato una finestra di ricordi condivisi sulla giovinezza del pubblico.

Questa sera Morâr Festival prosegue con “Musica, poesia e degustazioni nelle corti”, tre appuntamenti pensati come un itinerario che accompagnerà il pubblico dal giardino di Casa de Visintini all’azienda agricola Princi. Dalle 18.30, nella prima delle location, si potranno vedere le opere pittoriche e ascoltare le poesie di Claudio Soglia, interpretate da Manuel Buttus e intervallate alla musica di Adam Čehovin e Aleksandar Lukić del Jazz Guitar Collective. Alle 19.30 sul palco saliranno Maj Spacapan, Giacomo Ieraci e Francesco Vattovaz sempre del Jazz Guitar Collective, che accompagneranno la lettura di poesie in friulano di autori moraresi nuovamente interpretate da Manuel Buttus.

A seguire, alle 21.30, la serata si sposterà all’Azienda agricola Princi dove la lettura di poesie in friulano si alternerà alla musica del duo composto da Nicoletta Taricani e Mattia Romano. In entrambe le location, grazie al concorso di produttori locali, delle associazioni di volontariato e della Cooperativa Contea saranno possibili degustazioni di Morus Morâr e altre eccellenze del territorio. Domani, alle 21.30 nel Giardino Casa Canonica, gran finale affidato alla musica con l’esibizione della cantautrice blues inglese Alice Armstrong, vincitrice del Contemporary UK Blues Artist 2024 che a Moraro sarà accompagnata da Kev Hickman (batteria), Olly Knight-Smith (chitarra)e Josh Rigal (basso).
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