Il piano antincendio blocca il Castello di Gorizia, solo aperture spot

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Il piano antincendio blocca il Castello di Gorizia, solo aperture spot

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 06 Ott 2022
Copertina per Il piano antincendio blocca il Castello di Gorizia, solo aperture spot

Da valutare interventi e costi, approvato il secondo lotto del bastione Fiorito da 500mila euro.

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Si prospetta un lavoro ben più lungo e ampio di quanto si pensasse inizialmente, quello da realizzare sul castello di Gorizia. Mentre viene approvato dalla giunta il progetto definitivo sul secondo lotto per il bastione Fiorito, dal valore di 500mila euro, rimane ancora chiuso al pubblico il maniero e la data di riapertura slitta ulteriormente. Questa mattina, a chiusura della conferenza stampa sulle residenze artistiche in Friuli Venezia Giulia, l’assessore regionale alla cultura Tiziana Gibelli ne ha fatto menzione.

L’esponente della giunta ha infatti annunciato che il sito sarà riaperto per alcuni giorni a dicembre, dovendo poi attendere la primavera. Il nodo da risolvere riguarda la certificazione anti-incendio e la sistemazione anti-sismica, sui quali i tecnici hanno rilevato la necessità di nuovi interventi e documentazione. Il sindaco Rodolfo Ziberna non nega le difficoltà, rimarcando che “sono cose che vanno fatte per i prossimi 30 anni, non potevamo permettere che queste cose emergessero in concomitanza con la Capitale europea”.

L’appuntamento del 2025 è alle porte ma il primo cittadino assicura che gli interventi saranno portati a termine entro quella data. “Stiamo assegnando l’incarico per capire cosa fare - ancora Ziberna - e poi bisognerà mettere in gara ciò che si deve fare. In attesa di ciò, sarà un luogo aperto per eventi”. Il modus operandi sarà quello delle aperture straordinarie per pochi giorni, come succede per diverse attività commerciali in via Rastello. Difficile, altrimenti, poter avere le certificazioni e autorizzazioni necessarie per rispettare tutti i criteri.

In ogni caso, comunque, “dobbiamo capire la spesa per gli interventi immediati - precisa il sindaco -. Abbiamo risorse per i muraglioni da parte della Regione. Dobbiamo sistemare Gorizia per i prossimi 50 anni grazie alla Capitale europea, lo stesso discorso vale per la sinagoga dove bisogna verificare cosa c’è da fare per metterla in sicurezza. Non ci mettevamo mano da 40 anni, quando il Comune la ricevette dalla comunità ebraica”. Per quanto riguarda il maniero, stime dei costi ancora non ci sono, ma difficilmente sarà inferiore al mezzo milione.

Un intervento analogo, presso il polo universitario di via Alviano, è costato circa 600mila euro. Per quanto riguarda il bastione, invece, prosegue l’iter che ora prevede lo scavo sotterraneo, per porre i collegamenti idrici ed elettrici, così da renderlo servibile per le attività. Il progetto prevede anche la sistemazione di bagni e ingresso, mentre il passo successivo - con i fondi del Bando Borghi del Pnrr - è creare qui una struttura per piccoli eventi, utilizzabile tutto l’anno sia nei mesi freddi che durante l’estate.

“Il bastione non sarà più una discoteca come in passato - precisa il capo della giunta - ma punteremo su eventi e ristorazione. Possiamo giocare su ciò che gli altri non hanno”. La parte del secondo lotto - firmato dall’architetto Luigi Di Dato - è attesa in primavera 2023, il cui costo è raddoppiato rispetto agli iniziali 250mila già coperti da un finanziamento dell’allora Unione territoriale intercomunale del Collio. La parte rimanente, invece, sarà coperta da fondi propri presi dall’avanzo di amministrazione.

I numerosi interventi attesi anche nel resto della città rischiano però di rimanere paralizzati per la burocrazia, con Ziberna che preannuncia già un punto da chiedere al prossimo governo: "Serve una figura in più per la Sovrintendenza, che segua anche Gorizia. Non possiamo aspettare 12 mesi per un parere". Intanto, il cantiere avviato ormai nella primavera 2021 ha visto alcuni interventi straordinari come il recupero della Torre dell’orologio, che ospiterà la nuova biglietteria.

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