Peter Černic torna a guida del polo liceale sloveno, «Gorizia si sta aprendo»

Peter Černic torna a guida del polo liceale sloveno, «Gorizia si sta aprendo»

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Peter Černic torna a guida del polo liceale sloveno, «Gorizia si sta aprendo»

Di Eliana Mogorovich • Pubblicato il 03 Gen 2024
Copertina per Peter Černic torna a guida del polo liceale sloveno, «Gorizia si sta aprendo»

Il dirigente scolastico torna alla guida del polo con i suoi 180 ragazzi, dopo la parentesi all’Ufficio scolastico regionale iniziata nel 2020.

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Il 2024 si apre con un’aria di parziale novità al polo liceale sloveno di via Puccini a Gorizia: parziale perché quello di Peter Černic non è un incarico inedito ma un ritorno. Classe 1972, Černic (laurea in Storia all’Università di Trieste con perfezionamento all’Universität Regensburg e a L'École française de Rome) aveva infatti già ricoperto questo ruolo nel biennio 2019-2020.

Successivamente gli è stato assegnato il compito di dirigente tecnico con funzioni ispettive presso l’Ufficio scolastico regionale, dove si è occupato anche della messa a punto delle prove Invalsi e degli esami di Stato per le scuole con lingua di insegnamento slovena diffuse in regione. L’incarico, che gli veniva riconfermato annualmente, all’ultimo rinnovo ha avuto una scadenza biennale che lo avrebbe portato al dicembre del 2024 ma, per motivi personali, Černic ha deciso di tornare anticipatamente all’Istituto Gregorčič dove si è insediato proprio in questi giorni.

Quali sono gli obiettivi che si prefigge per il suo ritorno?
Intendo lavorare per portare avanti il mondo della scuola, sviluppare ciò che verrà richiesto alle istituzioni scolastiche in questo momento di grande cambiamento. Vorrei dare la possibilità alla scuola di crescere compatibilmente con il dimensionamento a livello nazionale che prevede riforme relative agli istituti tecnici e professionali nei prossimi mesi e anni.

Quali sono le specificità delle scuole con lingua di insegnamento slovena?
Sono tutelate da accordi nazionali e hanno bisogno di parametri e meccanismi diversi: devono trovare un proprio spazio nel contesto generale.

Negli ultimi anni ha notato un incremento di iscrizioni nelle scuole di lingua slovena anche da parte di persone che non appartengono alla minoranza?
Il Polo goriziano è un istituto piccolo, conta circa 180 studenti e anche se non ho al momento sottomano i dati effettivi, è vero che negli ultimi 25 anni – dal momento cioè dell’ingresso della Slovenia nell’Unione europea – è cresciuto l’interesse della popolazione di lingua italiana nei confronti delle scuole con insegnamento in lingua slovena.

Indicativamente, circa il 30% degli studenti ha entrambi i genitori appartenenti alla minoranza, il 40% sono figli di matrimoni misti e il restante 30% proviene da famiglie completamente italiane. Per noi insegnanti è indubbiamente una sfida perché questi ragazzi affrontano un intero percorso pedagogico in una lingua che poi magari non usano nella pratica quotidiana.

Pensa che questo incremento sia stato stimolato o crescerà ulteriormente in vista del 2025?
Difficile dirlo: c’è un’attenzione maggiore, la città si sta aprendo e si comincia a capire che conoscere una lingua in più, soprattutto se è quella del vicino di casa, può portare a delle opportunità pratiche dal punto di vista lavorativo.

Foto Krožek Anton Gregorčič

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